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Le liriche erotiche di Cristiana Tafuri

Presentazione e lettura nella sede di Terrenote in via da Procida

SALERNO. «L’arte non è mai casta, si dovrebbe tenerla lontana da tutti i candidi ignoranti»: la frase a suo tempo fu pronunciata da un artista del calibro del pittore Pablo Picasso.

Ed è proprio in questo solco che si inserisce “In nome di Eros”, il volume di poesie a cura della professoressa Cristina Tafuri - critica d’arte nonchè docente presso l’Istituto d'arte "Filiberto Menna" - che verrà presentato, domani sera (ore 21) in via Giovanni da procida, presso la sede dell'associazione Terrenote.

Ventitrè liriche erotiche della Tafuri verranno interpretate dall’attrice Vania De Angelis nel corso della serata che prevede inoltre la personale a tema a cura dell'artista Anna Chiara Rella.

«Se non fosse per il fatto che abbiamo già appreso che l’autore è una donna, probabilmente ci domanderemmo se di autore ce ne sia addirittura più di uno”: si legge dalla postfazione del critico Vinz Notaro.

Ma sono anche altre le sue riflessioni: «Nelle poesie della Tafuri la maschera ha due principali significazioni, una delle quali è la capacità di spersonalizzare chi la indossa, basti pensare alle sacre meretrici dell’antichità che indossavano maschere per svestirsi del proprio statuto umano, incarnando così la potenza erotica della dea. Non parliamo di maschere artefatte, di finzione cinematografica, ma di archetipi vivi, dell’eternità del mito che sempre si rinnova, riscritto nelle infinite possibilità della poesia».

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