l’economia

Le industrie ferme al palo Parte l’appello

Sul piede di guerra gli imprenditori assegnatari dei lotti delle aree industriali di Casarzano e Fosso Imperatore. Chiedono un incontro urgente con il sindaco, Manlio Torquato, attraverso una nota...

Sul piede di guerra gli imprenditori assegnatari dei lotti delle aree industriali di Casarzano e Fosso Imperatore. Chiedono un incontro urgente con il sindaco, Manlio Torquato, attraverso una nota in cui manifestano preoccupazione e rabbia per la fase di stallo delle procedure dei bandi. A raccolta gli imprenditori che si riuniscono sotto il Consorzio Artigiani “Nuceria che lavora” presso l’area di Fosso Imperatore. In un momento di forte crisi sono coloro che garantiscono lavoro e sono pronti anche ad ipotesi di ampliamento delle proprie attività per creare nuovi posti di lavoro.

Paradossalmente, però, a causa della burocrazia si ritrovano con le mani legate e con le aziende a rischio. Denunciano che le procedure «inerenti i bandi per le aree industriali di Casarzano e Fosso Imperatore non sono state completate, nonostante i tempi previsti siano decorsi». Gli imprenditori fanno notare anche come i primi assegnatari che hanno sottoscritto gli atti di obbligo non abbiano ancora ricevuto assegnazione ufficiale. Una situazione che rischia di ritorcersi contro chi ha avuto la forza di affrontare un considerevole impegno e potrebbe ritrovarsi le banche contro e impossibilitato a garantire lavoro e ad ampliare le attività. Fa riflettere la storia di Agostino Vicidomini titolare di un’azienda di autotrasporti. Fra pochi mesi dovrà lasciare senza possibilità di proroga, la sede dove è allocata oggi la sua attività chE garantisce lavoro a venti persone. «Sono quindici anni che aspetto. Sono stato costretto a trasferirmi da S. Anna a S. Giorgio dove ora sono in affitto». «Siamo qui ad aspettare e siamo pronti – dice il presidente Severino Molisse – i terreni non ce li state regalando, li paghiamo e siamo pronti a investire capitali ma non possiamo mettere a rischio la nostra sopravvivenza perché non arrivano le autorizzazioni».

Algia Testa

©RIPRODUZIONE RISERVATA