BUONABITACOLO 

Le foto di Romano nell’inferno di Sodoma e Gomorra

BUONABITACOLO. “The Damned Yard. Un viaggio a Sodoma e Gomorra” è il titolo del reportage fotografico realizzato da Romano Maniglia di Buonabitacolo. Il giovane nello scorso mese di giugno, a seguito...

BUONABITACOLO. “The Damned Yard. Un viaggio a Sodoma e Gomorra” è il titolo del reportage fotografico realizzato da Romano Maniglia di Buonabitacolo. Il giovane nello scorso mese di giugno, a seguito di un progetto finanziato da un crowdfounding, è partito per il Ghana dove ha documentato la difficile condizione di vita dei lavoratori nell’area della discarica di Agbogbloshie e del vicino ghetto di Old Fadama. «ll progetto fotografico – spiega Maniglia - si intitola “The Damned Yard” prendendo in prestito un’immagine apocalittica per raccontare il luogo conosciuto da tutti con il nome di Sodoma e Gomorra».
Non lontano dal centro di Accra si trova la banlieue di Agbogbloshie, conosciuta appunto come “Sodoma e Gomorra”. «L’intero territorio di Agbogbloshie – racconta Maniglia - è un immenso cantiere a cielo aperto e definirlo una semplice discarica è riduttivo. Il suo nome è diventato da anni sinonimo dei rifiuti elettronici che arrivano ogni giorno. Si conta che fino ad oggi siano stati riversati nell’area di Agbogbloshie più di 250 milioni di tonnellate di e-waste, nella maggior parte provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Spagna, Svizzera e Danimarca».
La realtà del lavoro è davvero dura. «Negli ultimi decenni, - prosegue Romano - a causa dell’arrivo di rifiuti elettronici dai paesi ricchi del mondo, Accra è diventata un polo di attrazione per la migrazione interna al Ghana, principalmente dal nord del paese in cui i livelli di povertà sono altissimi».
Uno sguardo alla discarica. «Lavorare nella discarica, nonostante le terribili conseguenze sulla salute, permette di guadagnare di più rispetto a quelli che sono gli standard del paese, si calcola che in media il guadagno minimo giornaliero è di circa 3,5 dollari al giorno».
Lucia Giallorenzo
©RIPRODUZIONE RISERVATA.