le cifre

Risparmiare sulla spesa a Salerno? Si può, e non sempre per farlo è necessario rinunciare alla qualità o sostituire i prodotti abitualmente in uso con altri più a buon mercato. Né tanto meno è...

Risparmiare sulla spesa a Salerno? Si può, e non sempre per farlo è necessario rinunciare alla qualità o sostituire i prodotti abitualmente in uso con altri più a buon mercato. Né tanto meno è indispensabile la quotidiana caccia alle offerte del giorno. È possibile risparmiare continuando a consumare lo stesso, identico prodotto: basta cercarlo, ed acquistarlo, nel punto vendita giusto. Con questa accortezza a fine anno il risparmio potrebbe anche sfiorare i mille euro. È quanto emerge da un’indagine condotta da Altroconsumo che ha immaginato un paniere-tipo (comprendente biscotti, acqua naturale, bibite, detersivi, pasta, articoli per la manutenzione e la pulizia della casa, per la cura personale, frutta, verdura, carne, formaggi e salumi da banco, tutti rigorosamente della medesima marca, per un totale di quasi 500 articoli), ed ha sguinzagliato decine di rilevatori in giro per 907 supermercati italiani (33 in Campania, 6 a Salerno), mettendo poi a confronto gli scontrini. A Ferrara, l’indagine ha addirittura coinvolto una scuola con, nelle vesti di rilevatori, gli studenti del locale liceo scientifico.

Per la definizione del paniere e la scelta dei prodotti, spiega la guida cartacea che Altroconsumo ha distribuito ai propri associati ma disponibile anche in internet (www.altroconsumo.it/vita-privata-famiglia/supermercati), «sono stati privilegiati i prodotti più venduti, della stessa marca e freschi, identici in tutti i supermercati e quindi confrontabili». Il risultato è che in quasi tutta la Penisola, spostandosi di appena qualche chilometro per lo shopping settimanale, si può risparmiare ogni anno fino a 1.400 euro, senza incidere in alcun modo sulle proprie abitudini alimentari.

A Salerno l’indagine ha evidenziato un risparmio più contenuto, ma affatto trascurabile: 833 euro annui. Comunque uno dei più elevati italiani, il più elevato in assoluto in Campania e nel Mezzogiorno. Come a dire: qui più che altrove, val la pena girare e confrontare i prezzi, giacché a fine anno il portafogli ne potrebbe beneficiare, e non di poco.

Nella graduatoria delle città in cui, spostandosi di qualche chilometro per gli acquisti, si risparmia di più, Salerno è dodicesima. Guidano la classifica Arezzo (risparmio: 1.427 euro), Roma (1.310) e Venezia (1.243). “Prezzi piatti” e quindi risparmi al minimo nelle città in coda alla graduatoria: Campobasso (133 euro), Livorno (132) e La Spezia (123).

Altroconsumo ha inoltre effettuato una interessante comparazione della spesa in base ai consumi stimati dall’Istat. In sostanza l’associazione, prendendo a riferimento l’indagine sui consumi delle famiglie pubblicata dall’Istat nel giugno scorso, ha convertito in euro gli indici di convenienza scaturiti dall’inchiesta, per calcolare la spesa effettiva procapite. Ne è venuto fuori un indice 100 che, per il paniere e per i prodotti considerati, equivale ad una spesa annua di 5.400 euro. A Salerno, quel medesimo paniere, in tutti e sei i supermercati considerati, viene a costare di più. Mediamente, 6.405 euro, dieci in più di quanto si spende Napoli, addirittura 57 euro più che a Caserta. Si spende invece di più, 6.488 euro, ad Avellino (l’indagine non ha preso in considerazione Benevento). In tutti e sei i punti vendita considerati (il Conad Superstore di via delle Calabrie, il Maxi Futura di via Wenner, il MaxiSidis di via Rotunno, e i punti Carrefour di via Pacinotti a Pontecagnano, via Posidonia e via Migliaro a Salerno: alcuni di essi hanno però, dal giugno scorso, quando sono stati effettuati i rilevamenti, mutato insegna) sono stati riscontrati prezzi superiori alla media tra il 9 e il 24 per cento.

Per risparmiare, è la conclusione di Altroconsumo, può bastare anche semplicemente non fossilizzare le proprie abitudini d’acquisto e distribuire lo shopping in più punti vendita, spalmando insomma la spesa in più supermercati. Una politica questa che, secondo Altroconsumo, rende (in termini di economie) decisamente più dell’inseguimento spasmodico delle offerte del giorno o delle promozioni stagionali, i cosidetti “prezzi civetta”. Decisamente più conveniente sfruttare le occasioni di risparmio offerte tutto l’anno dai supermercati più convenienti. L’associazione è giunta a stimare addirittura che il maggior consumo di carburante (60 euro annui in media) non incide sulla convenienza di una simile strategia d’acquisto.

Un altro dato che emerge dall’inchiesta sembra smentire chi sostiene che la vita, a nord di Roma, è più cara. Non è così almeno per i prodotti monitorati da Altroconsumo. Il paniere costerebbe infatti come detto, in media, 6.405 euro a Salerno: meno che a Roma (6.611), ma non molto meno che a Milano (6.463), Brescia (6.422), Genova (6.577) o Bologna (6.439). Anzi, si risparmierebbe a Verona (6.024), a Pordenone (6.099), Vicenza (6.178), Torino (6.397), Bolzano (6.297).

Remo Ferrara

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