Le cappelle al cimitero Scontro con don Flaviano

Pagani: la commissione orientata a dare parere contrario alla costruzione Il parroco del “Corpo di Cristo” ha presentato le sue controdeduzioni

PAGANI. Sembra essere arrivato a un punto cruciale il braccio di ferro tra Palazzo San Carlo e il parroco del “Corpo di Cristo” don Flaviano Calenda in merito alla questione legata alla costruzione di una cappella gentilizia presso il cimitero di via Leopardi.

Nei prossimi giorni, infatti, si dovrebbe arrivare alla conclusione dell’inchiesta interna di Palazzo San Carlo portata avanti dall’ingegnere Di Nardi, dopo una relazione redatta dall’ex subcommissario Romano, su input della terna commissariale Carli, Tramonti e Passerotti dopo le denunce presentate nei mesi scorsi dall’esponente cittadino dell’Italia dei Valori Alfonso Giorgio.

Denunce che, oltre a contestare presunte illegittimità per la concessione edilizia, ponevano l’attenzione anche sulle modalità di pagamento dei costi per la realizzazione della struttura, dubbi a cui Don Flaviano Calenda aveva risposto affermando che «su 120 loculi realizzati, 40 erano stati destinati a persone meno abbienti mentre gli altri 80 sarebbero stati assegnati dietro pagamento degli stessi per affrontare i costi di realizzazione della struttura e per il sostentamento della mensa “Beato Tommaso Maria Fusco” di via Matteotti». L’avvio del procedimento per l’annullamento della delibera di giunta numero 25 del 31 gennaio 2007, con la quale venivano concessi al parroco della Chiesa Madre SS Corpo di Cristo 102 metri di suolo cimiteriale non lottizzato del settore “E”, si basa su alcuni presunte illegittimità rilevate dall’inchiesta interna condotta a Palazzo San Carlo, dove si evidenzierebbe il mancato parere positivo della commissione edilizia comunale, come previsto dalla delibera.

Non sarebbe stato rispettato, poi, il termine di altezza previsto per le cappelle gentilizie di cinque metri, cosa comune ad altre strutture presenti all’interno del cimitero paganese di via Leopardi i cui loculi, a differenza della struttura realizzata da don Flaviano, sarebbero già stati assegnati ed occupati.

Altro punto su cui si baserebbe la richiesta di annullamento della delibera sarebbe il mancato riconoscimento di ente ecclesiastico alla chiesa del Corpo di Cristo e di un’area da destinarle alla costruzione di una cappella gentilizia.

Presunte illegittimità a cui Don Flaviano avrebbe risposto producendo delle sue controdeduzioni che andrebbero in contrasto con quanto dedotto, invece, dai dirigenti di Palazzo San Carlo.

I documenti prodotti dal rettore della centralissima chiesa “Corpo di Cristo” evidenzierebbero che il parere della commissione edilizia comunale verrebbe a mancare a causa della soppressione della stessa da parte dell'allora amministrazione comunale, come previsto dalla delibera di consiglio comunale del 17 aprile 2008. Nessun regolamento invece, stando ai documenti prodotti dal parroco, vieterebbe di costruire cappelle gentilizie al di sotto dei 5 metri di altezza, così come dedotto dai dirigenti comunali. Altro punto contestato sarebbe quello relativo al mancato riconoscimento di ente ecclesiastico che sarebbe stato riscontrato, invece, attraverso la produzione e l’esibizione di documenti comunali passati. Una battaglia che nei prossimi giorni potrebbe vedere la parola fine.

Aldo Padovano

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