Le banche tagliano il credito, cresce l’usura

L’analisi della Cgia di Mestre. Tavella (Cgil): «La Regione si attivi per costituire un fondo di garanzia»

NAPOLI. «I dati sul rischio usura diffusi dalla Cgia di Mestre confermano drammaticamente i ripetuti allarmi che la Cgil ha lanciato in questi mesi». Così, in una nota, il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella. «In particolare in Campania – ricorda il sindacalista – l’esposizione all’usura delle imprese e dei singoli cittadini può offrire una straordinaria occasione alla criminalità di rafforzarsi e di conquistare una posizione di controllo dei processi economici. Il rischio, come dimostra la vicenda EavBus, è una forte influenza nei processi di privatizzazione delle imprese pubbliche che soffrono per mancanza di liquidità, la stessa che nelle organizzazioni criminali diventa un punto di forza». Tavella suggerisce anche una via d’uscita, per evitare che l’economia sana venga irrimediabilmente inquinata dalla disponibilità di risorse della criminalità organizzata e del malaffare in genere. «Occorre rilanciare – osserva il responsabile della Cgil Campania – una sana politica del credito. Per questo chiediamo alla Regione di valutare la possibilità di un fondo di garanzia che sottragga cittadini e azienda dal perverso circuito dell’usura criminale».

Dall’analisi condotta dalla Cgia di Mestre emerge che la contrazione nell’erogazione del credito alle famiglie si è fatta sentire soprattutto al Sud consolidando, appunto, il rischio di usura. Secondo lo studio tra il maggio del 2012 e lo stesso mese di quest’anno, la riduzione ha interessato soprattutto la Calabria (-4,3%, pari ad una variazione di -374 milioni di euro), la Basilicata (-4,2%), la Sicilia ed il Molise (entrambe con -2,7%) e la Campania (-2,6% con un monte impieghi che è diminuito di 794 milioni di euro). Dei 5 miliardi di euro in meno che in questo ultimo anno sono stati concessi alle famiglie italiane, quasi 3 (pari al 59% del totale) sono stati “tagliati” alle famiglie del Mezzogiorno. Per contro, l’indice del rischio usura realizzato ormai da più di 15 anni dalla Cgia evidenzia che nel 2012 la Campania, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Puglia e la Sicilia sono le Regioni dove la penetrazione» di questo fenomeno sociale ha raggiunto livelli preoccupanti.