la polemica 

Lavori stradali, sfiorata la rissa 

Tensione tra commercianti e operai in via Martiri d’Ungheria

Si è sfiorata la rissa ieri mattina in via Martiri d’Ungheria, dove nel tratto di strada compreso tra viale Buccino e la sede del Banco di Napoli sono ripresi i lavori per la realizzazione dell’impianto fognario. È infatti esploso il malcontento tra i commercianti sfociato in accese discussioni con gli addetti ai lavori che da poco avevano raggiunto il cantiere per intraprendere le attività. I proprietari dei negozi dell’area temono conseguenze negative sul commercio e una serie di disagi logistici anche per i clienti.
Fortunatamente gli “accesi dibattiti” non sono degenerati, ma sul posto era comunque presente personale della polizia municipale a tutela dell’incolumità pubblica.
La notizia della ripresa delle attività è stata annunciata alla cittadinanza lo scorso 3 ottobre. Un breve comunicato della commissione straordinaria, pubblicato sul sito del Comune di Scafati, ha ufficializzato e regolamentato la chiusura al traffico di quel tratto di strada: solo i residenti e gli aventi diritto avranno accesso all’area nel senso di marcia che dal cavalcavia D’Amaro va verso il viale Buccino e da qui verso via Volturno. Tra l’altro accanto ai lavori per la rete fognaria sono in corso scavi archeologici ordinati dalla Sopraintendenza della Regione Campania e questo rende la situazione ancora più esplosiva.
«Già tre mesi fa girava voce che i lavori sarebbero presto ripresi. La cittadinanza, tuttavia, è stata informata in maniera sommaria e con un comunicato soltanto la settimana scorsa - ha commentato Gianpiero Russo, scafatese docente alla facoltà di ingegneria dell’università degli studi di Napoli “Federico II” - non si dice però nulla sulla durata dell’intervento. Sono mesi che la città chiede che vengano firmate delle petizioni affinché si sappia almeno quanto durerà questo stato di cose. In un paese civile, lavori come questi, che creano disagi anche se necessari, sarebbero accettati diversamente dalla cittadinanza se fossero fatti bene, in velocità e con congruo preavviso. Al momento, invece, nessuna di queste condizioni viene soddisfatta».
Ilaria Cotarella
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