Lavori del Pue, ditta chiede i danni

Vietri sul Mare, cantiere fermo in attesa del Tar: la Tekton vuole 1,6 milioni

VIETRI SUL MARE. Una delle interrogazioni proposte dalla minoranza per il consiglio comunale in programma il prossimo 21 agosto,nel caso specifico dai consiglieri Cesare Marciano, Alfonso Trezza e Antonio Borrelli, riguarda la richiesta di risarcimento in danno di 1.600.000 euro avanzata al Comune dalla ditta Tekton srl, appaltatrice di alcuni dei lavori di riqualificazione previsti dal Pue Marina: interventi nell’area del bar Capriccio, rimozione di un palo dell’Enel, recinzione dell’area Fenalc.

Nell’interrogazione si fa riferimento al fatto che il direttore dei lavori, architetto Della Sala, ha sospeso i lavori, con verbale del 4 luglio del 2013, per la mancata disponibilità delle aree in oggetto. L’impresa con una lettera del 17 maggio del 2013 lamentava ancora una volta la mancata consegna delle aree, come concordato nei precedenti incontri, ed ha dunque chiesto la risoluzione del contratto.

L’amministrazione comunale retta dal sindaco Francesco Benincasa, secondo l’interrogazione dei consiglieri di minoranza ha riferito di non poter dare assicurazioni sulla data di pronuncia del Tar circa la demolizione del bar Capriccio,anticipando comunque che avrebbe iniziato la procedura per la decadenza della relativa concessione demaniale. Nell’interrogazione si ricorda inoltre che i giorni per l’esecuzione dei lavori, come da contratto stipulato il 9 novembre del 2009, erano stati preventivati in 667 compreso i lavori della variante suppletiva, e che oggi lo stato di avanzamento dei lavori è pari al 97 per cento dell’importo totale; la Tekton però, con una lettera del 18 luglio del 2013 ha avanzato riserva per i danni subiti per il continuo protrarsi della sospensione dei lavori, chiedendo appunto un risarcimento di 1.600.000 euro legato alla mancata piena disponibilità delle aree ed alle carenze progettuali evidenziate nel corso dei lavori.

Marciano, Trezza, Pica e Borrelli chiedono all’ammministrazione di esaminare una variante di assestamento della zona oggetto di contestazione, considerando i tempi tecnici del giudizio del Tar che non sono prevedibili,così per la procedura della decadenza della concessione demaniale. L’interrogazione si conclude con una domanda: «Con quali mezzi finanziari l’amministrazione intende far fronte alla richiesta della Tekton per il risarcimento danni lamentato, nel caso venga riconosciuto l’indennizzo richiesto?».

Antonio Di Giovanni

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