Il caso

Lavori contro l’erosione. Bloccato il maxi progetto

La giunta di Capaccio Paestum si oppone alla realizzazione delle barriere In bilico il finanziamento Ue da 70 milioni di euro ottenuto dalla Provincia

CAPACCIO. Grande progetto difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno: l’amministrazione di Capaccio Paestum, guidata del sindaco Italo Voza, dice no all’intervento. L’opera, programmata dalla Provincia e che prevede un investimento di 70 milioni di euro, riguarda il risanamento del tratto di litorale tra i comuni di Pontecagnano, Battipaglia, Eboli, Capaccio e Agropoli. Da tempo associazioni ambientaliste, comitati cittadini ed enti hanno avviato una campagna di protesta contro il megaprogetto che, se non approvato da tutti i comuni interessati, rischia lo stop.

La decisione del Comune di Capaccio Paestum è stata formalizzata in una delibera, con la quale la giunta ha preso atto della relazione negativa del geologo Franco Ortolani che da sempre si è battuto contro questo intervento. Un no secco dunque dell’amministrazione capaccese alla maxi opera da 70 milioni di euro, che prevede la costruzione di 42 barriere artificiali lungo la costa tra Pontecagnano e Capaccio Paestum, dal fiume Sele al torrente Solofrone.

Il professor Ortolani consiglia «in alternativa, una seria e approfondita azione di monitoraggio della costa, con la modifica del progetto». L’amministrazione ha provveduto, oltre alla formalizzazione del netto dissenso all’opera, contestualmente anche ad inviare alla Provincia di Salerno lo studio commissionato al professor Ortolani.

«Abbiamo responsabilmente – dichiarano il sindaco Italo Voza e il delegato alla fascia costiera consigliere Maurizio Paolillo – atteso le considerazioni scientifiche del luminare di geologia, incaricato appositamente nei mesi scorsi, prima di prendere una decisione definitiva di dissenso all’opera, suggerendo formalmente ipotesi progettuali alternative da inviare alla Provincia di Salerno auspicando un cambio di rotta come indicato da Ortolani».

Tra le soluzioni alternative proposte in questi mesi anche quella di un possibile arretramento degli stabilimenti balneari verso l’interno rispetto all’arenile laddove la spiaggia è interessata dal fenomeno di erosione. «Il mega progetto che prevede gli interventi di difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno è fallimentare, sono soldi buttati alle ortiche Saranno dei bracci di 200 metri di pietra calcarea, che per una trentina di metri saranno visibili. Questo creerà un blocco delle correnti e chiaramente più inquinamento», attacca Giuseppina Letteriello del comitato Rinascimare, nato per contrastare la costruzione dell’opera.

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