Lavori a Porta Ovest Tre mesi per rendere sicure le due gallerie

Il cantiere aperto solo per garantire l’incolumità pubblica Prima dell’intervento non si potrà procedere allo scavo

Serviranno all’incirca altri tre mesi per completare i lavori di messa in sicurezza e di rivestimento delle gallerie di Porta Ovest. Questi i tempi stimati all’indomani dei ritardi registrati nel cronoprogramma dei lavori. Fino ad allora non sarà possibile procedere ai lavori di scavo, a garanzia della sicurezza degli operai e della pubblica incolumità. La tabella di marcia si è arrestata a causa dei problemi economici della Technis, l’impresa vincitrice dell’appalto. Come è noto, l’azienda è stata commissariata.

A dirigerla c’è ora l’ex sottosegretario Saverio Ruperto, nominato proprio per occuparsi della gestione straordinaria, ovvero per rendere operativo il piano aziendale di ristrutturazione del debito e per regolarizzare gli stipendi dei lavoratori, nonché per attivare tutte le iniziative necessarie per il riottenimento della certificazione antimafia, necessaria per portare avanti gli appalti già presi nonché per ottenerne di nuovi. Fino a pochi giorni fa, il commissario non aveva ancora dato il via libera allo sblocco dei fondi che avrebbero permesso di pagare gli operai ma soprattutto i fornitori. Soltanto l’altro ieri, il Prefetto ha comunicato che tale lettera dovrebbe arrivare nei prossimi dieci giorni.

Prima di allora al cantiere non arriverà altro cemento, dato che i fornitori attendono oltre un milione di euro e senza cemento non si può lavorare. Da qui i ritardi. Anche per questo il legale della Technis, l’avvocato Cecchino Cacciatore, ha già detto che l’impresa comunicherà alla procura un nuovo cronoprogramma dei lavori, che tenga conto di tutto quanto accaduto. E dato che, fino a quando questi ultimi non saranno completati, non si potrà procedere a interventi di scavo, è probabile che non verrà chiesto alcun dissequestro. D’altronde lo stesso Cacciatore ha anche detto che si sta ancora valutando l’ipotesi di fare ricorso al Riesame, anche perché si tratta di un nuovo capo d’imputazione. Insomma, è chiaro a tutti che fin quando non si terminerà la messa in sicurezza delle gallerie non sarà possibile prevedere il destino dell’importante infrastruttura. Non a caso, il presidente dell’Autorità portuale Andrea Annunziata ha come unica preoccupazione che si velocizzino i tempi. La disponibilità finalmente arrivata dal commissario Ruperto potrebbe sbloccare la situazione. Per il momento, però, si tratta solo di parole, mancano i fatti, ovvero la lettera scritta. Senza quella non arriverà il cemento e non si riprenderanno i lavori.

Il cantiere della doppia galleria che collega il porto all’autostrada era stato nuovamente chiuso venerdì. L’opera era stata dissequestrata appena qualche giorno fa. Il gip ne ha disposto di nuovo la chiusura per «ragioni di pubblica incolumità».

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