Lavoratrici in “nero”: maxi multa

Blitz dei carabinieri nell’azienda di Agropoli, 14 dipendenti senza assicurazione

AGROPOLI. Blitz in un’ azienda manifatturiera di Agropoli: scovati numerosi lavoratori in “nero”. L’operazione è stata messa a segno l’8 marzo dai militari della Compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Francesco Manna, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma. I militari hanno esaminato in totale 55 posizioni lavorative, costituite per la maggior parte da donne. Di queste 14 erano prive di copertura assicurativa. I carabinieri hanno perciò contestato alla ditta manifatturiera violazioni amministrative per un totale di 50mila euro circa.

Non è la prima volta che i militari della Compagnia cilentana e gli uomini dell’Ispettorato del lavoro individuano lavoratori in nero presso aziende del territorio. Alcune settimane fa gli stessi militari hanno proceduto al controllo di due società cooperative, dedite al commercio di abbigliamento e articoli per la casa, denunciando i rispettivi legali rappresentanti poiché responsabili delle violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Furono esaminate, in due negozi, nei pressi del Centro commerciale a Mattine, 13 posizioni lavorative di cui una, relativa ad un lavoratore di nazionalità cinese, in totale carenza assicurativa; due relative a lavoratori di nazionalità italiana per un pregresso periodo lavorativo in totale carenza assicurativa e nove irregolari per violazioni sull'orario di lavoro. Anche in quel caso vennero contestate tre sanzioni amministrative per un totale pari a 9mila euro.

Il problema del lavoro nero è sempre vivo nei territori del Cilento e non solo. La crisi economica e la difficoltà nel trovare un impiego porta spesso i lavoratori ad operare in condizioni non dignitose e senza alcuna garanzia. E i datori di lavoro approfittano dello stato di bisogno delle persone, provvedendo non solo a non assicurare il personale o assicurandolo per un minore numero di ore rispetto a quelle effettivamente prestate, ma corrispondendo anche paghe da fame.

Andrea Passaro

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