la vertenza 

Lavoratori Btp lasciati da soli La Francese  scrive a Lepore

C’era una volta la Btp Tecno. Cecilia Francese scrive all’assessore regionale alle Attività produttive e chiede la rioccupazione di 60 maestranze rimaste senza lavoro. La lettera inviata ad Amedeo...

C’era una volta la Btp Tecno. Cecilia Francese scrive all’assessore regionale alle Attività produttive e chiede la rioccupazione di 60 maestranze rimaste senza lavoro. La lettera inviata ad Amedeo Lepore fa seguito a un incontro tra la sindaca e gli ex dipendenti dell’azienda ligure, fallita a giugno 2015, che si è tenuto giovedì a Palazzo di Città. La Francese chiede ai vertici della Regione di ricordarsi degli ex Btp Tecno, dopo le rassicurazioni arrivate a più riprese proprio da Lepore, che in occasione d’un convegno sull’area di crisi industriale, tenutosi a ottobre a Palazzo di Città, aveva espresso l’intenzione di lavorare per la ricollocazione di almeno una parte delle maestranze.
«A nome dei lavoratori e di circa 80 famiglie rimaste senza lavoro, le chiedo la possibilità di intervenire e di incontrare le maestranze, attraverso l’amministrazione comunale, per verificare le strade da percorrere e risolvere almeno in parte il problema», scrive la Francese a Lepore. La sindaca punzecchia l’assessore: «Nei giorni scorsi ho avuto modo di incontrare alcuni dei lavoratori, che attendevano un suo intervento dopo il fallimento dell’accordo, previsto con un incontro al Mise il 19 aprile del 2016, con l’azienda Battiston, che però ha rinunciato a investire nell'area ex Btp Tecno». E aggiunge: «Sempre le maestranze hanno riferito che vi era la possibilità di un accordo con la Regione per la ricollocazione di 60 unità lavorative presso altra azienda».
Sulla questione interviene anche il segretario del Pd Davide Bruno: «Siamo per una grande vertenza regionale sul lavoro nella Piana, e stiamo promuovendo un confronto tra sindacati, Comune e Regione affinché la definizione di area di crisi a porti a decidere quali sono le imprese che investono da noi per assorbire i 600 lavoratori in cassa integrazione negli ultimi sei anni».