l’inchiesta sui rimborsi

Laudato: «Le mie spese sono ammesse dalle norme»

L’ex assessore Alfonso Laudato è partito dal decreto del presidente del consiglio del 21 dicembre 2012, poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 febbraio 2013, per la sua arringa difensiva....

L’ex assessore Alfonso Laudato è partito dal decreto del presidente del consiglio del 21 dicembre 2012, poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 febbraio 2013, per la sua arringa difensiva. Nella conferenza di ieri al Comune – convocata dopo l’interrogatorio di garanzia dello scorso sabato – l’ex amministratore ha voluto fare chiarezza sulla sua posizione e sulle ipotesi di reato avanzate nei suoi confronti dagli inquirenti, che hanno portato all’avviso di garanzia della scorsa settimana. Per lui, come per altri 42 consiglieri, la presunta accusa è di peculato.

Ma Laudato, in conferenza, ha sostenuto che il decreto del presidente del consiglio (che recepisce le linee guida sul rendiconto di esercizio approvato dai gruppi dei consigli regionali) dimostra che le spese che ha messo a rimborso in qualità di capogruppo Fi (ruolo svolto durante l’amministrazione Gravagnuolo) sono congrue. Nel documento, infatti, si ammettono spese di consulenze, postali e di cancelleria. Ma anche relative all’acquisto di quotidiani, cellulari o dotazioni informatiche.

Tutte voci di cui gli inquirenti gli hanno chiesto conto, per un totale di 1200 euro. «Ho presentato ai carabinieri una memoria difensiva nella quale ho citato strumenti normativi che dimostrano che le spese messe a rimborso sono ammissibili – ha sottolineato – vorrei sapere, poi, dov’è il dolo specifico dal momento che il dirigente ha accertato le spese».

L’ex assessore ha, poi, sparato a zero, sostenendo che si è di fronte «ad una grossa esagerazione» e che quello che sta accadendo «è un attacco mediatico della magistratura». Salvo poi aggiungere che «la magistratura sta facendo il suo lavoro». Ha, poi, precisato: «Per trent’anni ho fatto politica rimettendoci». Si è, dunque, rivolto al sindaco Marco Galdi, presente alla conferenza. «Non andare avanti con questa giunta, in questo momento è necessaria una rivoluzione copernicana nell’esecutivo». Ha, poi, sottolineato: «Rinunciate ai rimborsi».

Alle dichiarazioni dell’ex amministratore sono seguite quelle del sindaco: «Le affermazioni di Alfonso sono le sue e non le mie. Vero è che si respira un clima distruttivo nei confronti della politica e corriamo il rischio che Cava sia assimilata a realtà diverse».

A margine della conferenza Galdi ha, poi, precisato che «la giunta non sarà modificata perché risponde agli equilibri della maggioranza».

Alfonsina Caputano

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