Lasciato dodici ore in attesa al Pronto Soccorso, massacra di botte il chirurgo

L'aggressione domenica sera nell'ospedale Ruggi di Salerno. Il medico ricoverato in prognosi riservata

Un chirurgo del pronto soccorso del “Ruggi” è stato ricoverato in prognosi riservata dopo essere stato aggredito da un paziente, esasperato per un’attesa che ha sfiorato le dodici ore. L’ennesimo episodio di violenza si è consumato, tra la rabbia e la paura degli operatori sanitari e degli utenti, nella tarda serata di domenica.

Il pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera era gremito. Per l’intera giornata medici ed infermieri hanno dovuto fronteggiare un via vai frenetico, come accade oramai da diversi mesi. In mattinata si era recato al “Ruggi” anche un trentacinquenne salernitano, che lamentava i sintomi di una rettorragia. Al triage è stato contrassegnato con un “codice verde”, che nella distinzione delle emergenze da trattare in un pronto soccorso rappresenta un’urgenza minore: in pratica il paziente riportava delle lesioni che non interessavano le funzioni vitali. L’uomo ha dunque dovuto attendere, dando precedenza, come prevede la legge, ai pazienti contraddistinti da codici di entità maggiore. Quando è giunto il suo turno, è stato sottoposto ad alcuni accertamenti e si è profilata l’ipotesi di un ricovero per approfondire il suo quadro clinico, ma non c’erano posti letto disponibili. Nel frattempo le lancette scorrevano, in un pronto soccorso rovente, sia dal punto di vista climatico che organizzativo. L’esiguità del personale a fronte della sempre più massiccia mole di prestazioni richieste, ha infatti visto triplicare i tempi di attesa, con la conseguenza che nella già sgangherata struttura ospitata in sgabuzzini con pochissime barelle e ancor meno sedie, gli ammalati restano in piedi, al caldo e spesso e volentieri a digiuno, per ore e ore. E’ accaduto anche domenica sera: dopo un’attesa durata un’intera giornata, il 35enne ha perso il controllo e si è scagliato contro un chirurgo, prendendolo con violenza a pugni in testa e sul viso. E’ stato necessario l’intervento di altri operatori sanitari e dei vigilantes che monitorano l’Azienda per bloccarlo ed evitare il peggio. Il medico, inizialmente ricoverato in Chirurgia con una prognosi riservata per il grave trauma cranico riportato nella colluttazione, è ora fuori pericolo di vita, ma le sue condizioni sono critiche: il professionista, T.F. le sue iniziali, ha infatti avuto lesioni anche ai seni occipitali e al setto nasale. In tarda serata al “Ruggi” sono arrivate le pattuglie dei carabinieri per identificare il 35enne, mentre ieri mattina la Cgil ha chiesto un incontro urgente al direttore generale sul tema della carenza di organico, minacciando l’agitazione del personale.

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