«Lasciateci il centro trasfusionale»

Lettera del sindaco di Polla alla Asl per evitare la fine del servizio al “Curto”

POLLA. «Lasciate in vita il centro trasfusionale dell’ospedale “Luigi Curto”». È questo in sintesi il contenuto della lettera inviata dal sindaco, Rocco Giuliano al direttore Generale dell’Asl Salerno, Antonio Giordano, e per conoscenza a Vincenzo De Luca, al consigliere regionale per la sanità, Enrico Coscioni, all’assessore regionale Corrado Matera e al presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl, Sergio Annunziata, al fine di scongiurare la trasformazione del centro trasfusionale in unità di raccolta.

Giuliano chiede all’Asl di rivedere la delibera del 5 agosto 2016, in cui si prevede la sospensione entro il 30 settembre della fornitura dei reagenti per eseguire gli esami di virologia presso il centro trasfusionale di Polla. «L’attuale servizio trasfusionale di Polla eroga servizi importantissimi per l’ospedale e per il territorio – scrive il primo cittadino – che diversamente rimarrebbero ingiustificatamente sospesi. La mia richiesta non ha la pretesa di ottenere la deroga al decreto 42 del 2014, ma tende a salvaguardare un importante servizio che, pur declassato a unità raccolta sangue possa continuare, in attesa di una riorganizzazione di tutta la rete di medicina trasfusionale, a svolgere le attuali attività, mentre la delibera del 5 agosto, senza farne diretta menzione, ne decreta la chiusura».

Giuliano chiede la rettifica della delibera, così come già è stato fatto per gli ospedali di Nocera e di Vallo della Lucania. «Il plesso ospedaliero di Polla – sottolinea il sindaco – è tra l’altro al servizio di un’arteria viaria importante quale l’autostrada Salerno-Reggio Calabria; un ospedale di frontiera, stanti le distanze dai plessi maggiori presenti nella provincia e il bacino di utenza, valutabile in circa 100.000 abitanti, è sparso nel raggio di oltre 50 chilometri tra paesi e frazioni anche in alta montagna e non facilmente accessibili».

Erminio Cioffi

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