Lanzetta torna in possesso di tutto il suo patrimonio

Gennaro Lanzetta torna in possesso di tutto il suo patrimonio, decine di milioni di euro che secondo gli inquirenti sarebbero stati accumulati in parte con attività illecite. L’imprenditore di Battipaglia, condannato in primo grado a una pena di cinque anni e mezzo per il reato di estorsione, era finito sotto inchiesta per i rapporti con il vecchio clan della Nuova Famiglia. I giudici della Corte d’Appello di Salerno hanno deciso che anche l’ultima parte dei beni ancora sotto sequestro può essergli restituiti, accogliendo così il ricorso dei difensori Francesco Dambrosio e Agostino De Caro. Già prima dell’udienza Lanzetta disponeva di tutti suoi beni immobili (terreni, appartamenti e locali commerciali) ma restavano sotto sequestro i 2 milioni e 200mila euro trovati sul suo conto corrente. Il vincolo era stato disposto tre anni fa dal Tribunale per le misure di prevenzione, che aveva però rigettato l’analoga richiesta sul patrimonio immobiliare. Al vaglio della Corte d’Appello erano quindi giunti il ricorso del procuratore aggiunto Antonio Centore, che chiedeva di estendere la misura a tutti i beni di Lanzetta, e quello dei difensori, che invocavano il dissequestro anche del denaro, affermando che non è frutto di affari illeciti ma dell’attività imprenditoriale del loro assistito, che gestiva una fabbrica di materassi.

Dopo la condanna del 2012 (su cui pende il giudizio in Appello) era scattato per Lanzetta un altro provvedimento di sequestro, una misura preventiva finalizzata alla confisca, e la Guardia di finanza aveva messo i sigilli a quattro terreni, quindici immobili, tre veicoli e quote di partecipazione in nove società. Lo scorso settembre quei beni gli sono stati restituiti e ora torna in possesso anche del denaro. (c.d.m.)

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