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Lampade votive, dopo 30 anni il servizio passa al municipio

L’amministrazione Torquato passerà alla storia per aver legato il suo nome al passaggio del testimone nella gestione dell’illuminazione votiva al cimitero. Dopo un tempo immemore, trent’anni, esce di...

L’amministrazione Torquato passerà alla storia per aver legato il suo nome al passaggio del testimone nella gestione dell’illuminazione votiva al cimitero. Dopo un tempo immemore, trent’anni, esce di scena la ditta Savastano. Natale porta, infatti, un sostanziale cambiamento al cimitero di Nocera Inferiore. Non è più appannaggio della società Savastano Elettrostrade il servizio di fornitura e gestione dell’energia elettrica per le lampade votive perenni al camposanto cittadino. Scaduta la convenzione, d’ora in poi, infatti, se ne occuperà direttamente l’ente, attraverso la Nocera Multiservizi.

In una nota, la ditta Savastano snc spiega che «il Comune ha sollevato la società da ogni responsabilità in ordine alla fornitura e alla manutenzione sia ordinaria che straordinaria». Una comunicazione che a Savastano serve per dire all’utenza che da questo momento in poi «per qualsiasi comunicazione in ordine a nuove attivazioni, cessazioni, reclami o quant’altro» ci si dovrà rivolgere direttamente agli uffici comunali preposti. Con una postilla finale che recita «grati e soddisfatti per i lunghi anni che hanno visto la nostra società operare al vostro servizio, con un canone rimasto invariato per oltre 30 anni, ci congediamo restando a disposizione del Comune». Cui per altro aveva offerto le luminarie natalizie l’anno scorso. Intanto, il servizio va ad incrementare la competenza degli operatori della partecipata dell’ente.

Quella Multiservizi che ha visto trasformata in stabile la competenza transitoria in materia di igiene urbana con l'assorbimento delle maestranze ex Se.ta. Del comparto cimiteriale quale ambito su cui allargare l’operato dei lavoratori della Multiservizi si era parlato fin dall’epoca commissariale proprio per ampliare la missione della partecipata a totale capitale pubblico, da una parte, e per incentivare gli incassi del Comune. Un fronte affatto secondario. Chi ha buona memoria ricorda che, nel passaggio dalla lira all’euro, svolgendo l’equazione, fece sorridere la cifra che Savastano dove al Comune: un milioni di lire l’anno. Adesso, però, l’ente dovrà sapersi dimostrare all’altezza di chi aveva sviluppato un’esperienza specifica con decenni gestione dell’appalto, oltre a confrontarsi con il fatto che la ditta Savastano – proprio in ragione del modesto obolo dovuto annualmente al Comune – era riuscita a mantenere immutato per 30 anni il canone a carico degli utenti. A latere, in scadenza anche la concessione della rete alla Napoletanagas, risalente ad una cinquantina di anni fa. Anche in quel caso l’amministrazione Torquato sarà chiamata a decidere.

Patrizia Sereno

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