chiesa al galiziano 

Lambiase: «Il parroco riveda il progetto»

Il consigliere Gianpaolo Lambiase boccia il nuovo progetto della chiesa del Galiziano. Sebbene l’intervento sia stato rivisto rispetto a quello inizialmente presentato, ci sono ancora molte...

Il consigliere Gianpaolo Lambiase boccia il nuovo progetto della chiesa del Galiziano. Sebbene l’intervento sia stato rivisto rispetto a quello inizialmente presentato, ci sono ancora molte perplessità. Come chiarisce l’architetto salernitano, «il nuovo progetto produrrebbe, se realizzato in tali dimensioni, un impedimento sostanziale alla fruizione del parco del Galiziano, anche per il fatto che alcuni locali verranno costruiti a confine di proprietà, con affaccio diretto sull’area pubblica attrezzata a giardino». L’intervento prevede oltre alla costruzione della chiesa (che si compone della sala per le funzioni religiose, la cappella feriale, la sagrestia, l’ufficio ed il bagno), anche la costruzione della casa per il parroco per un totale di 140 metri quadri, un deposito e un archivio al di sotto della casa canonica, un deposito per arredi liturgici di 140 metri quadri, otto aule per una superficie di 400 metri quadri, la sala parrocchiale di 450 metri quadri. «È evidente – spiega Lambiase – che, tranne la chiesa, per tutti gli altri volumi da realizzare è difficile riconoscerne l’interesse pubblico da parte del Comune. Atto necessario per la deroga agli strumenti urbanistici e, quindi, per l’approvazione del progetto». Quale è, a questo punto, la soluzione proposta da Lambiase, tenendo presente che anche molti residenti sono scontenti? «Il parroco si dia da fare – dice il consigliere – per proporre un progetto ridotto, che non comprometta la fruibilità del parco, che risponda meglio alle esigenze dei fedeli della zona, che non aggiunga al complesso edilizio volumi con destinazioni d’uso non compatibili con le funzioni religiose, locali ad uso privato che non possono essere considerati attrezzature di interesse collettivo, come previsto dal Piano urbanistico comunale». Intanto, i rappresentanti del comitato “Save the Galiziano” insistono per riuscire a convincere don Gaetano Landi a presentare un progetto meno invasivo che lasci il parco inalterato. (a.c.)
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