“Lady crack” rischia il processo immediato 

Lucia Zullo, attualmente detenuta a Fuorni, è rimasta coinvolta in un giro di spaccio di cocaina

La Procura chiede il processo con rito immediato per Lucia Zullo, arrestata a marzo e attualmente detenuta al carcere di Salerno-Fuorni per il reato di spaccio. “Lady crack”, già nota alle forze dell’ordine, era finita in manette nel mezzo di un giro di vendita di sostanze stupefacenti ad alcuni clienti: episodi documentati dai carabinieri della stazione locale.
La 53enne, sorella di un noto pregiudicato cavese, era stata sorpresa in possesso di 17 grammi di cocaina suddivisa in ventotto singole dosi, con tre diverse cessioni agli atti del procedimento, ricostruite e finite nel fascicolo contro di lei.
Il fratello Dante è anche lui attualmente in carcere a seguito di una complessa indagine portata avanti dalla Dda di Salerno, è accusato invece dei reati di usura ed estorsione, aggravata dal metodo mafioso, in quanto al vertice dell’organizzazione attiva nella città metelliana e stroncata a maggio dello scorso anno grazie gli arresti eseguiti dalla squadra mobile e dai carabinieri di Nocera Inferiore: nell’indagine era finita anche la donna, per un solo episodio di estorsione in concorso con il fratello.
Il blitz antidroga culminato nell’attuale procedimento penale era scattato il primo marzo, all’alba, intorno alle cinque nella frazione di Santa Lucia: nella sua casa la signora era stata tratta in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Da diverso tempo la zona di residenza della Zullo era attenzionata dalle forze dell’ordine: in particolare, sono state monitorate le frequentazioni al fine di acquisto di droga da parte di numerosi soggetti identificati quali consumatori. Il blitz della squadra antidroga ha confermato l’attività illecita della donna: in precedenza nel 2001, nella sua abitazione era stato predisposto una base dell’organizzazione di spaccio di cocaina che arrivava dal Sudamerica. Lei in quel frangente secondo le contestazioni si occupava dell’organizzazione, ordinando tutte le operazioni per smerciare la droga ai diversi acquirenti, numerosi in tutta la provincia di Salerno. In quel caso si trattava di cocaina purissima, importata da Caracas ed in genere dall’America del sud, ma non solo, con l’acquisto di grosse partite di stupefacenti anche da altri trafficanti. Proprio le intercettazioni telefoniche in corso, nell’ambito di un’altra inchiesta, sempre per droga, portarono alla scoperta del gruppo di traffico in cui fu coinvolta.
In quest’ultima indagine, invece, la donna è sola: rischia il giudizio senza il vaglio dell’udienza preliminare, in virtù dell’evidenza della prova raccolta. (a. t.g.)