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Ladri al liceo, rubati 100 tablet e pc

Violate le aule del “Gallotta”: il bottino ammonta a oltre 25mila euro

EBOLI. Furto al Liceo Scientifico “Gallotta”, nel rione Paterno: i ladri hanno portato via 100 di tablet e diversi personal computer, per un valore complessivo di oltre 25mila euro. I malviventi hanno agito a volto coperto, secondo le prime immagini estrapolate dai video delle telecamere dell’istituto.

Un colpo portato a segno dopo uno studio meticoloso dei luoghi, ma qualcosa è andato storto. Infatti i ladri avrebbero dapprima aperto la porta dell’aula didattica dove vi erano i tablet ed i pc; poi hanno sceso le scale fino al piano terra, dove hanno sistemato altri personal computer e schermi, che però non sono riusciti a prendere.

Infatti, intorno alle 4 del mattino di ieri, è scattato l’allarme della scuola: ed imalviventi hanno pensato bene di fuggire con la refurtiva già caricata su un mezzo di trasporto. Pochi attimi e si sono allontanati dal rione Paterno facendo perdere le loro tracce.

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri guidati dal comandante Alessandro Cisternino, con il tenente Manna ed il luogotenente Garrisi, i ladri conoscevano bene la scuola: infatti, una volta forzato l’ingresso, si sono diretti subito nell’aula dove erano custoditi i pc ed i tablet da poco arrivati e mai utilizzati dagli alunni dello Scientifico.

Il materiale informatico, infatti, era stato acquistato con dei progetti finanziati degli enti statali e doveva essere utilizzato per fini didattici. Nememno il tempo di scartarlo ed è stato rubato.

Insomma un colpo studiato a tavolino sebbene i ladri, alla fine, abbiano dovuto rinunciare a parte della refurtiva lasciata nell’atrio della scuola.I carabinieri hanno subito avviato le indagini del caso, verificando la sala dove i ladri sono entrati trafugando la merce e soprattutto non tralasciando nessuno indizio che possa far risalire agli autori del furto. Purtroppo le telecamere non sono riuscite a riprendere tutte le fasi del raid,ma i filmati saranno comunque visionati attentamente dalle forze dell’ordine.

Antonio Elia

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