“Lacrime” della Madonna scuotono i fedeli

Secondo il parroco il prodigio nel santuario di Santa Maria dei Miracoli sarebbe legato alla condensa

Quando, davanti ad alcuni fedeli, la statua lignea raffigurante la Madonna nella chiesa del santuario di Santa Maria dei Miracoli a Montalbino, ha iniziato a piangere, subito si è gridato al miracolo. L’episodio è accaduto venerdì pomeriggio, davanti agli occhi di alcuni fedeli che stavano pregando.

La voce si è sparsa in pochi minuti e la folla di fedeli ha iniziato a riempire l’edificio sacro. Non è la prima volta che il liquido sgorga lungo le guance della statuetta di legno. Era già accaduto nel 2004. Ecco perché, le lacrime di venerdì scorso hanno destato ulteriormente stupore tra i fedeli, memori di ciò che era avvenuto anni prima. Tuttavia la Curia, guidata dal Monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della diocesi Nocera-Sarno, non si è pronunciata in merito.

Lo stesso rettore del santuario, don Domenico Cinque, ha spiegato che sarebbe stata della condensa quella che è scesa dagli occhi della Vergine. D’altro canto, sarebbe lungo il percorso finalizzato ad attestare l’avvenuto miracolo. Il pronunciamento spetterebbe al Vaticano, dopo apposite commissioni mediche, e l’episodio dovrebbe ripetersi più volte. Nel bilancio di una settimana santa, tra post-resurrezione cristiana e festeggiamenti per la Madonna delle Galline, le lacrime di Montalbino hanno aggiunto una forte suggestione nel territorio della Valle del Sarno, anche se la voce si è sparsa in tutta la provincia.

Tra i fedeli c’è chi ha seguito lo scetticismo di don Domenico Cinque, non credendo che quelle fossero lacrime vere (la statuetta è conservata in una teca e all’interno potrebbe essersi accumulata acqua di condensa dovuta ad umidità) e chi invece, imperterrito, ha voluto credere al miracolo. Gli occhi, dunque, restano puntati sul santuario.

Complessa la storia della struttura mariana: dapprima cappella dedicata alla Madonna dei Pigni, l’edificio divenne convento grazie alla volontà del condottiero nocerino Giambattista Castaldo, dedicandolo all’ordine degli olivetani. Negli anni ’70 del Novecento fu elevato a Santuario Diocesano Mariano dal vescovo Jolando Nuzzi ed è sempre stato meta di pellegrinaggi. Insomma, un luogo dove lacrime, storia e culto si mischiano al cospetto della statuetta mariana.

Davide Speranza

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