La zona industriale tra le aree di crisi Avviata la procedura

Il Comune scrive al ministero per accedere alla legge 181 che prevede prestiti a fondo perduto e agevolazioni fiscali

Avviata dal comune di Battipaglia la procedura per l’inserimento della zona industriale tra le aree di crisi. La commissione straordinaria alla guida dell’ente, infatti, dopo alcuni incontri avuti con parti sindacali e rappresentanti dei lavoratori di alcune aziende sul territorio, ha deciso di scrivere al ministero dello sviluppo economico e alla Regione Campania. All’interno delle lettere la descrizione di un tessuto industriale che si sta lentamente disgregando sotto i colpi della crisi, di gestioni finanziarie sbagliate e di avventure imprenditoriali rivelatesi fallimentari. A farne le spese centinaia di famiglie che nel giro degli ultimi anni si sono trovare senza reddito oppure costrette a rivedere i propri progetti lavorativi e di vita.

Dopo anni di richieste in tal senso da parte di amministratori, politici, associazioni ed organizzazioni sindacali – che lo scorso anno organizzarono anche un corteo per le strade di Battipaglia al fine di sensibilizzare l’ente – la commissione straordinaria ha quindi deciso di muoversi su una direzione che era stata già tracciata dalla politica, ma mai del tutto percorsa.

In caso di esito positivo della richiesta, la città di Battipaglia potrebbe beneficiare della legge 181 del 1989. Entrando nel programma di rilancio delle aree industriali, gli imprenditori potrebbe essere maggiormente interessati a investire nel territorio battipagliese, dal momento che potrebbero godere di prestiti a fondo perduto e di agevolazioni fiscali che consentirebbero di dare un bel calcio alla disoccupazione in città. Soprattutto le aziende attualmente in grosse difficoltà pur se per motivazioni molto diverse, come ad esempio Fergom, Btp Tecno o Alcatel Lucent, potrebbero ritrovare nuova linfa nelle opportunità concesse dallo stato di calamità industriale. D’altra parte, sono previste anche dalla Regione Campania specifiche forme di finanziamento per le aziende che investono nelle aree di crisi industriale. Con requisiti in merito all’incremento occupazionale. I soggetti beneficiari di tali fondi dovrebbero impegnarsi a procedere prioritariamente all’assunzione di personale appartenente al bacino di riferimento, ossia i lavoratori residenti nella stessa area di crisi e in quel momento in cassa integrazione o iscritti alle liste di mobilità.

Una scelta strategica già operata presso altre città in Campania, anche molto più grandi di Battipaglia. Di recente, hanno ottenuto l’imprimatur della crisi le aree industriali di Airola, Acerra, Avellino, Caserta e Castellammare di Stabia. Ottenendo finanziamenti che vanno dai 7 ai 14 milioni di euro, solo relativi all’annualità 2014.

Per quanto riguarda il comune di Battipaglia, sta seguendo con particolare attenzione la vicenda dell’area industriale il presidente della commissione straordinaria, Gerlando Iorio. Nelle ultime settimane ha personalmente incontrato i lavoratori della Fergom, che da circa venti giorni sono in presidio dinanzi allo stabilimento della Cooper Standard, industria che ha preferito spostare una parte della produzione dalla stessa Fergom alla Sud Gomma di Oliveto Citra.

Francesco Piccolo

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