sopralluogo dei tecnici 

La Villa di sera resterà al buio 

Niente fondi e manutenzione, si baderà solo ad irrigare le aiuole

Niente interventi di manutenzione, la Villa comunale di Scafati resterà al buio nelle ore serali e non sarà possibile nemmeno riattivare l’impianto di irrigazione, oltre a quello di depurazione delle due vasche. A confermarlo sono stati i dirigenti tecnici del Comune dopo l’incontro con i vertici dell’associazione “Sos Salviamo la Villa”. Secondo i funzionari del Municipio non si riuscirà neanche a ripristinare l’impianto elettrico il cui funzionamento è stato compromesso dal furto di gran parte dei cavi di alimentazione.
Tuttavia, il prefetto Giorgio Manari, responsabile della commissione straordinaria dell’Ente, ha disposto che, in via urgente e almeno per il periodo estivo, venga alimentata la pompa di sollevamento del pozzo per mettere in funzione l’impianto di irrigazione per parte delle aiuole, oltre a provvedere all’innaffiamento manuale per il resto del parco. «Siamo riusciti comunque a programmare con l’amministrazione un iter progettuale e procedurale per l’affidamento di lotti funzionali finalizzati alla salvaguardia del Parco ed al suo uso per attività compatibili - ha spiegato Sergio Catalano del gruppo di volontari impegnato nella riqualificazione del parco Wenner - nelle prossime settimane lavoreremo a stretto contatto con l’ufficio tecnico e i dirigenti di settore individuati dalla commissione straordinaria per definire bandi pubblici utili a manifestazioni di interesse e finalizzati all’individuazione di soggetti idonei all’affidamento in gestione di alcune aree individuate come serre ornamentali, bagni pubblici, laghetto romantico e campetto di basket. L’obiettivo è arrivare entro la prima metà di settembre alla loro pubblicazione».
Poi la chiosa su eventuali affidamenti della struttura ai privati. «È evidente che imprese o altri sponsor possano fare proposte di gestione interessanti, limitate nel tempo e soprattutto compatibili con l’uso pubblico del parco. Ma l’obiettivo primario resta comunque quello di preservare in mano pubblica il bene che è patrimonio identitario importantissimo per la nostra comunità», ha precisato Catalano.(d. g.)
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