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La vertenza dei netturbini in prefettura

NOCERA SUPERIORE. Hanno passato anche la notte sul tetto del Comune. I tre operatori ecologici, parte del gruppo di lavoratori rimasti senza contratto da tre mesi, hanno dormito lì, aspettando una...

NOCERA SUPERIORE. Hanno passato anche la notte sul tetto del Comune. I tre operatori ecologici, parte del gruppo di lavoratori rimasti senza contratto da tre mesi, hanno dormito lì, aspettando una risposta da qualcuno. In mattinata, durante uno scroscio d’acqua spaventoso, all’interno di Palazzo di Città è avvenuto l’incontro tra il sindaco Gaetano Montalbano e Maria Di Serio, segretario generale Cgil Provincia Salerno, con la congiunta intenzione di aiutare il gruppo di operai. A quanto pare le parti hanno raggiunto un accordo, secondo il quale nei prossimi giorni verrà annunciato un secondo summit in Prefettura, dopo quello della scorsa settimana. Il futuro dei 15 operatori ecologici è appeso a questo incontro.

In tarda mattinata, i tre operai sono scesi dal tetto del Comune. Erano saliti sopra l’edificio comunale lunedì mattina, in segno di protesta contro chi li aveva, a loro dire, abbandonati. Erano accorsi Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia municipale, la Croce Azzurra. Il corso Matteotti si era riempito di curiosi, forze dell’ordine e giornalisti, mentre i tre uomini se ne stavano sul tetto dal quale facevano scendere striscioni di protesta contro l’amministrazione. I Vigili avrebbero provato a salire per portali giù, ma senza alcun esito positivo. I tre hanno rischiato anche la denuncia. Per mangiare, i compagni di lavoro facevano salire bevande e cibarie tramite un sistema di cordicelle e buste. La protesta è continuata per tutta la notte, con il vento gelido del primo autunno. È stata presentata istanza al Prefetto in modo congiunto tra amministrazione e Cgil per aprire un tavolo. «Abbiamo concordato questo incontro e cercato di aprire una trattativa», ha spiegato Di Serio. «Cercheremo di dare una risposta ai lavoratori. Abbiamo trovato una possibilità di dialogo».

Davide Speranza

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