La vasca di laminazione diventa una foresta 

L’opera realizzata a Sarno con fondi europei è in uno stato di abbandono: rifiuti, cespugli e niente luce

SARNO. La vasca di laminazione diventa una foresta, mentre la zona collinare di “Villa Venere” resta nel degrado più assoluto. Alberi, piante e cespugli hanno letteralmente inghiottito la vasca di contenimento costruita in località Perrillo a Sarno. Una vera e propria foresta si è impossessata dei canali di raccolta delle acque realizzati a Sarno per mettere in sicurezza i trentamila abitanti dopo l’alluvione del 5 maggio 1998 che causò 137 vittime.
L’opera pubblica, nello specifico, fu cofinanziata dai fondi dell’Unione Europea devoluti alla Regione Campania, ed è stata per anni trascurata dalle Istituzioni, insieme alla località stessa in cui è stata costruita. Ma, mai come oggi, è sorta la necessità di effettuare degli importanti interventi per la sua manutenzione e pulizia, poiché ad ostruire i canali di mitigazione delle acque, vi sono anche numerose discariche di rifiuti speciali. La località di Villa Venere, rappresenta poi, lo specchio dello stato di degrado ed abbandono dell’opera realizzata agli inizi del 2000. I residenti continuano a lamentare la poco sicurezza, l’assenza di una pubblica illuminazione e una strada in pessime condizioni
Gli enti competenti , da parte loro, nel tempo hanno dato vita ad un continuo scaricabarile di colpe e permane il nodo da sciogliere, poiché la società regionale Arcadis, in via di liquidazione, non fa la manutenzione sostenendo che la competenza sia del Consorzio di bonifica dell’Agro sarnese-nocerino.
C’è chi, però, ha offerto una soluzione, affinché si riqualifichi la località di Villa Venere ed altre aree in cui sorgono tali opere, come il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Agovino. «È vero, la manutenzione delle vasche è un’operazione molto dispendiosa alla quale dovrebbe provvedere la Regione Campania, ma da parte nostra, manca fantasia e progettualità - afferma Agovino - Ad esempio, alcune aree potrebbero essere funzionali per le attività sportive, quali il tiro con l’arco o altri sport. Altre aree potrebbero essere utili per permettere il passeggio dei cavalli, ed altre ancora per la creazione di percorsi ad ostacoli, o di sentieri pedonali. Questo garantirebbe una manutenzione a costi bassi».
Danilo Ruggiero
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