La Urmana conquista la platea del Massimo nell’omaggio a Verdi

«Il soprano ci ha incantato, bravo il direttore Zuckermann Deludente e raccogliticcia la Filarmonica Salernitana»

SALERNO. Promosso a pieni voti dal pubblico del Verdi il concerto di apertura della stagione lirico-sinfonica 2013-14. Unanime, tanto per i melomani quanto per il giovane pubblico, il giudizio positivo per il galà del duo Urmana -Nigro, che domenica scorsa ha inaugurato il cartellone di questa stagione, che celebra Giuseppe Verdi, nell'anno in cui ne ricorre il bicentenario dalla nascita.

Primo ad affermare che il galà s è stato godibile è il professore Carmine Mottola, melomane e costante abbonato alla stagione lirica cittadina. «Un plauso al direttore Ariel Zuckermann, che ha condotto con grande sapienza un'Orchestra Filarmonica Salernitana raccogliticcia, che stavolta non ha potuto dare il meglio di sé. Ottimi i cantanti, a cominciare dal superlativo soprano Violeta Urmana, che ha affrontato con maestria arie di non semplice esecuzione. La Urmana, con la sua grande presenza scenica ha dato un saggio della sua bravura, degna della fama che la precede. Meno bravo il tenore Alfredo Nigro, cantante un po' legnoso, che dopo un incipit catastrofico nell'aria di Don Ottavio dal Don Giovanni di Mozart, ha ampiamente recuperato nella seconda parte dello spettacolo, dando il meglio di sè ne " La mattinata" di Leocavallo e nel duetto del Brindisi da " La traviata". Peccato - prosegue Mottola - che la direzione del Verdi abbia mancato nel curare il programma di sala, del tutto carente nelle note biografiche sugli artisti e impreciso nei brani eseguiti poi dai cantanti. Il cartellone del Verdi lascia ben sperare grazie ai titoli verdiani finora mai proposti, quali " Simon Boccanegra" e Otello"».

Entusiastici i commenti dei giovani abbonati Pietro Vuolo, Carmine Buoninc onti e dei giovanissimi spettatori Raffaella Bilotti, Assunta Calitri e Davide Barbuto, che sono concordi nel giudizio sulla bravura della Urmana, dotata di grande presenza scenica e ottima tecnica nel fraseggio.

»Per me - ha affermato Davide Barbuto - il direttore Zuckermann ha dominato la scena, dirigendo un'orchestra che ha dimostrato di non essere all'altezza dei cantanti, soprattutto nei brani di Mozart. Ad eccezione del clarinetto solista, l'Orchestra salernitana mi ha deluso».

Pietro Vuolo ha apprezzato soprattutto il direttore e il tenore. «La scaletta dei brani è stata a dir poco entusiasmante"- ha sottolineato Carmine Buoninconti, avvocato salernitano residente a Roma, che certamente tornerà a Salerno per assistere alle opere in cartellone. «La partenza della stagione lirica di quest'anno mi è sembrata ottima. I nomi degli artisti in cartellone e i titoli in programma, lasciano ben sperare per Salerno, che negli ultimi anni si è affermata a livello nazionale grazie al Verdi».

Paola Primicerio

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