La trappola di via Santa Chiarella 

L’ira dei residenti per le buche enormi colme di acqua, l’assenza di segnaletica e di illuminazione

Ultimamente le strade ebolitane fanno sempre più discutere, su tutte quelle di gestione provinciale, che sembrano totalmente abbandonate a se stesse. Tra le tante, a spiccare in negativo è via Santa Chiarella, detta anche Strada provinciale 204 o Provinciale Santa Chiarella. I residenti e gli operatori che lavorano in zona, sono stanchi di ritrovarsi a dover percorre ogni giorno una delle strade più devastate dell’intera città. Eppure, via Santa Chiarella, è considerata una provinciale fondamentale nell’ambito della viabilità locale, perché è una strada che collega direttamente Eboli con la Statale 18, a pochi passi dall’Outlet Cilento Village e dalla stazione di San Nicola Varco.
C’è chi sostiene che ai tempi della realizzazione del progetto “Cilento Outlet Village” furono promessi lavori di riqualificazione per questa strada, poi mai svolti, come raccontano residenti e lavoratori: «La strada qui è una trappola mortale, dislivelli mai visti – racconta un operaio di un’azienda della zona – eppure è una strada frequentatissima ogni giorno, è incredibile che sia abbandonata da anni». «Mi ricordo che ai tempi della realizzazione dell’Outlet Cilento ci parlarono di dover riqualificare anche questa strada perché era un collegamento fondamentale – racconta una donna residente in zona – ma come vedete è peggio di prima».
Nelle ultime settimane, è apparso lungo la strada un cartellone che è un chiaro sintomo di una situazione che è diventata inaccettabile per chi vive quotidianamente la zona. Percorrendo la strada, infatti, il rischio di essere coinvolti in un incidente è davvero elevato e a causa dei motivi più svariati: buche enormi lungo la strada che ad ogni pioggia si riempiono sistematicamente, segnaletica distrutta o assente, specchi stradali girati nel lato opposto, assenza di illuminazione. Ma, come se tutto ciò non bastasse, ciò che preoccupa di più è l’incredibile dislivello del manto stradale, che sembra simile a un “safari”, a causa di tutti i dossi e i dislivelli che fanno letteralmente sobbalzare l’auto.
Filippo Folliero
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