La tragedia di Palinuro, paese sotto choc: disperazione al porto

La tragedia di Palòinuro. Il sindaco Stanziola annulla l’installazione del maxi schermo per la finale degli Europei di calcio: «Siamo tutti sconvolti»

CENTOLA PALINURO «Palinuro è una cittadina sotto choc». Il sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, ha seguito personalmente sul posto le operazioni di recupero dei sub intrappolati nella Grotta del sangue. «Abbiamo subito dato assistenza ai soccorritori – spiega il primo cittadino – l’intera comunità è scesa sul porto per manifestare la propria vicinanza ai famigliari delle vittime. In questi momenti è difficile alleviare il dolore ma il calore umano è indispensabile.

Come amministrazione comunale abbiamo interrotto il programma degli eventi estivi e proclamerò il lutto cittadino nel giorno dei funerali». Stanziola nel primo pomeriggio ha ordinato la rimozione di una rotonda all’interno del porto per agevolare i soccorsi e ha ordinato ai vigili urbani di rimanere in servizio fino al termine delle operazioni di recupero. «Fino alla fine – confessa Stanziola – ho sperato che i soccorritori trovassero qualcuno ancora in vita. Ma la speranza si è spenta come un lumicino con il passare delle ore. Ai giornalisti che mi contattavano per chiedere notizie rispondevo che si trattava di quattro sub dispersi ma non deceduti. Poi però sappiamo tutti come è andata».

Annullata per questa sera anche l’installazione dello schermo gigante che avrebbe dovuto proiettare la finale dei campionati Europei di calcio nella piazza di Palinuro. «Altro che Europei – sospira il sindaco – quattro vite spezzate rappresentano per noi un dolore immenso. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino. Quella grotta – aggiunge – è una delle grotte più visitate della zona, si utilizza per le prime immersioni. Si scende a una profondità che non supera gli undici metri. Ma basta poco, con le pinne, a scuotere il fondale fangoso. E con il panico non si riesce più a trovare la via d’uscita».

Sono le 23 quando, ieri sera, il comandante della Capitaneria di Porto di Palinuro, il tenente di vascello Massimo Ruggiero, rientra a Circomare. E’ stanco, logorato da una giornata che sembrava non finire più. E’ ancora visibilmente scosso per quello che è accaduto. Preferisce non fare dichiarazioni ma solo un commento con un filo di voce: «Speravamo di recuperare qualcuno ancora in vita. Ce l’abbiamo messa tutta». Così pure il capitano dei carabinieri Emanuele Tamorri, rimasto a Palinuro fino a tarda sera: «Una tragedia enorme». E anche i barcaioli di Palinuro sono rimasti sulla banchina fino alla fine. Hanno dato assistenza ai soccorritori, hanno messo a disposizione gratuitamente le loro imbarcazioni per cercare di rendere quanto più rapide possibile le operazioni di soccorso. Hanno sperato che dal mare arrivassero buone notizie, ma così non è stato. Ma Palinuro è una cittadina che non si abbatte. Gente buona, umile ma che da questa mattina tornerà al lavoro per continuare a lavorare per una stagione turistica già particolarmente ridotta dalla crisi. Vincenzo Rubano

 

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