La Soprintendenza punta a San Pietro a Corte

Lettera di Angelini ai sindacati: sciolto il sodalizio con la Curia per il Diocesano Il personale potrebbe essere reinserito nel complesso del centro storico

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo dirà addio al Museo Diocesano, dopo un lungo sodalizio avuto con la Curia salernitana. La notizia, anticipata nei giorni scorsi dal nostro quotidiano, è oggi ufficiale. Lo ha comunicato alle organizzazioni sindacali il direttore regionale Gregorio Angelini, che in una nota scrive: «La progressiva riduzione delle risorse destinate al funzionamento ed ai consumi intermedi ha reso ormai non più sostenibile la gestione di una pluralità di sedi di servizio, in particolare quelle non in consegna al Ministero, ancorché rappresentino una eredità di politiche di tutela e valorizzazione positive nate in particolare a seguito del terremoto del 1980». Una decisione, a quanto pare di non ritorno, sottolinea Pietro Antonacchio della Cisl, visti anche i rilievi del Ministero dell’Economia e delle Finanze su alcune problematiche relative a sedi museali non di proprietà dello Stato. Lo spazio di Largo Plebiscito, che è di proprietà della Curia (con cui la Soprintendenza ha avuto più di una frizione legata sempre a problemi di budget) è stato già affidato ad una associazione di volontariato, che non potrà però occuparsi della manutenzione del ricco patrimonio storico-culturale. «Innanzitutto non bisogna disperdere le risorse professionali del personale – ha sottolineato Michele Faiella, dirigente della Cisl Fp Beni Culturali – rischiando di perderle a favore di altri siti come Pompei o Paestum». Il sindacato ha già formalizzato una proposta che nei prossimi giorni sarà sottoposta all’attenzione di Angelini. L’obiettivo è quello di poter reimpiegare il personale del Diocesano in un altro sito di assoluto pregio, il complesso monumentale di San Pietro a Corte, recentemente acquisito dallo Stato. Attualmente il sito viene aperto solo nel fine settimana, in orari particolari, a seconda delle disponibilità dell’associazione di volontari che si preoccupa di far vivere lo spazio a cui l’Unesco potrebbe riconoscere il valore di bene facente parte del patrimonio mondiale dell’umanità. La Soprintendenza Bap ha già avviato un ragionamento in tale senso con il Comune di Salerno, dando la disponibilità a tenere a porte aperte il complesso per tutto l’arco della giornata utilizzando, quindi, il personale proveniente dal Museo Diocesano.

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