La Soprintendenza “entra” a Palazzo Fruscione

Approvato il disciplinare dell’accordo con l’amministrazione comunale Il complesso di San Pietro a Corte resterà aperto sei giorni su sette

La Soprintendenza è pronta a fare il suo ingresso a Palazzo Fruscione. L’amministrazione comunale ha infatti approvato il disciplinare relativo all’attuazione del protocollo d’intesa per la valorizzazione del complesso monumentale di San Pietro a Corte. La partnership, finalizzata a rendere fruibile sempre un sito che rappresenta l’unica testimonianza archeologica di architettura palaziale di epoca longobarda, prevede di affidare il primo piano dello storico edificio al personale dell’Ente di via Tasso. Gli operatori - i cui nominativi saranno individuati in un apposito elenco - saranno muniti di appositi cartellini di riconoscimento e saranno in servizio sei giorni su sette dalle 8 alle 20, garantendo la loro presenza anche in occasione di aperture straordinarie messe in cantiere da Palazzo di Città.

I locali della struttura sono la zona dell’ingresso con l’androne e le bacheche e l’area destinata a book shop con la corte interna. Alla Soprintendenza spetterà poi il compito di garantire il servizio di pulizia. L’idea era stata lanciata nei mesi scorsi dalle organizzazioni sindacali, a partire dalla Cisl, in particolare dopo l’ufficializzazione del “divorzio” tra Curia e Soprintendenza per la gestione del Museo Diocesano. Se per i Beni culturali è un veicolo per riassorbire i lavoratori andati via da largo Plebiscito, per la città si tratta di un’occasione preziosa, dal momento che il sito non sarà più penalizzato da aperture spot, ma potrà invece aprire le porte a salernitani e turisti sei giorni su sette.

Durante le giornate di apertura al pubblico, i visitatori potranno servirsi dei bagni ubicati al primo piano di Palazzo Fruscione, non essendoci servizi igienici all’interno di San Pietro a Corte. Una carenza, questa, che contribuì a far scartare il sito dall’elenco dei beni tutelati come patrimonio dell’umanità dall'Unesco. L'accordo avrà durata annuale, ma potrà essere rinnovato, soprattutto se la sinergia darà i frutti sperati, richiamando più visitatori. Fu la sede più prestigiosa della corte principesca longobarda in Campania, ed essendo attualmente in corso una nuova pratica Unesco, l’amministrazione ha inteso rendere fruibile il complesso monumentale in modo continuativo e con orari che coprano l’intera giornata.

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