La Soprintendenza blinda il Castelluccio Imposto il vincolo

Sancito l’interesse storico-artistico del maniero dei Santese La decisione è arrivata dopo l’iniziativa dei commissari

Posto il vincolo di interesse storico-artistico sul Castelluccio. La Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Campania, su proposta della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Salerno, ha sancito l’interesse storico-artistico del maniero della famiglia Santese.

Il procedimento era stato avviato dopo la ferma presa di posizione assunta dalla commissione straordinaria al timone del Comune che, il 26 giugno dello scorso anno, segnalò l’ingiustificata assenza del vincolo sul bene simbolo della città di Battipaglia alla stessa Soprintendenza, che prontamente aveva avviato il relativo iter. Nella relazione sono state riconosciute origini molte antiche al nucleo storico dell’immobile, le cui prime notizie risalgono al XI secolo, come attestato da alcuni documenti, sebbene nel corso dei secoli, in particolare nei primi anni del’900, i diversi rimaneggiamenti strutturali e le sovrapposizioni di stili architettonici che caratterizzano attualmente l’intero complesso, hanno conferito allo stesso uno stile eclettico senza, tuttavia, alterarne l’interesse “culturale”.

L’intervento pubblico attuato sottopone a maggiore tutela il simbolo della città, già significativo punto di riferimento per la comunità locale, ora riconosciuto ufficialmente come bene idoneo a soddisfare l’interesse della collettività. Con il coordinamento dell’ufficio tecnico del Comune ed in raccordo con la Soprintendenza, sono stati già avviati i lavori di messa in sicurezza dell’immobile a cura della società Marcovaldo srl (società della famiglia Santese).

Il maniero fu acquistato dalla Marcovaldo srl nel 1979. Allora la struttura era abbandonata nel degrado. Per 35 anni, nessun progetto presentato dall’imprenditore Francesco Santese per una riqualificazione del Castelluccio è stato mai accolto dalle diverse amministrazioni comunali. Le richieste avanzate negli anni sono state innumerevoli (1985, 1989, 1994), sempre senza risposta. Cinque anni fa, l’ultimo vano sollecito inoltrato da Santese. Il quale presentò anche un ricorso per dichiarare illegittimo il vincolo richiesto dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, accolto dal Tar nel 2012 per un vizio di comunicazione.

Stavolta il vincolo è stato posto e dovrebbe soddisfare tutte le parti in causa. La relazione presentata alla Soprintendenza è stata predisposta da Angelo Mirra e Michelangelo Guardigni. I quali hanno allestito un medesimo documento anche per gli antichi casali di Battipaglia, come il complesso di San Mattia, la Masseria del Fosso, Porta di Ferro, Villa Schlaepfer-Rago, Villa Budetta, Masseria Farina di Fiorignano, Torre di Raj, Torre dei Mussi, Villa d'Amore, La Morella, Torre Caciottoli.

Oggi il Castelluccio è un maniero che cade a pezzi, dimenticato nell’incuria e luogo prediletto da coppie in cerca d’intimità e tossicodipendenti. Quattro anni fa, su proposta dell’allora assessore alle opere pubbliche Anzalone, il Comune fece installare dei fari per illuminare il castello, trafugati pochi mesi dopo. L’ultimo sussulto nel 2010, con il concerto di San Lorenzo che riportò sulla collina del Castelluccio duemila battipagliesi.

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