Salerno

La sinistra vara il “governo ombra” a Palazzo di Città

Lambiase: «Pronti a esercitare una severa vigilanza». Gruppi di studio su lavoro, ambiente e trasporti

SALERNO. La sinistra si prepara al lavoro di opposizione in Consiglio comunale e lo fa varando gruppi di lavoro lanciando la formazione de “L’altra Giunta alternativa” che suona un po’ come il vecchio “governo ombra” figlio della Prima Repubblica, quello per intenderci varato da Pci di Achille Occhetto nell’89, in occasione della crisi del governo De Mita. «Si tratta di gruppi di lavoro – spiega il consigliere Gianpaolo Lambiase – per i quali abbiamo avuto la disponibilità di candidati e militanti. Sceglieremo delle figure professionali specifiche per seguire i temi principali della squadra di governo dell’amministrazione: dai trasporti all’ambiente alla revisione del Piano regolatore». Ma tra gli incarichi anche quello di seguire il sociale e «le nuove povertà» o l’accoglienza e l’immigrazione.

La strategia. Lambiase spiega che «appena il Consiglio comunale si insedierà programmeremo una serie di visite agli uffici e alle strutture pubbliche: dalle partecipate agli impianti, per verificare lo stato dell’arte e capirne le criticità per poi fare delle proposte di miglioramento». L’assemblea di “Salerno di tutti” si è svolta ieri, ratificando un «chiaro e netto posizionamento “a sinistra” in opposizione al Pd di Renzi e della sua deriva neoliberista e autoritaria, che deforma la nostra Costituzione negando diritti, democrazia e libertà – si legge in una nota – impoverisce la popolazione costretta a pagare per i beni comuni, le garanzie e le tutele del suo welfare perduto che in gran parte oggi in mano a ricchi gruppi di privati».

Il metodo. Lontano dai modelli grillini, in cui le scelte passano attraverso il voto della rete, “Salerno di tutti” punta alla mediazione per decisioni unanime sugli argomenti. Un “metodo consenso” definito, da alcuni, più «innovativo, democratico, cooperativo e motivante per tutti».

La prospettiva politica. La presenza di “Salerno di tutti” al Consiglio comunale «favorirà la riaggregazione di un nuovo blocco sociale libero e democratico per la ricostruzione a Salerno, nonostante il dispotico assedio della nostra città da parte del “familismo amorale” deluchiano, di una sinistra degna di questo nome agganciata anche ai processi oggi in atto a livello nazionale». Per questo «d'intesa con le forze politiche promotrici, coerentemente al suo programma elettorale, intende costituire a partire da oggi un laboratorio politico e lavorerà in questa direzione per garantire una ferma opposizione alla cementificazione e all'inquinamento di Salerno».

I nomi. È difficile capire chi sarà investito da questo lavoro e di cosa si occuperà. Lo stesso Lambiase taglia corto. Anche se è facile intuire come alcune posizioni potranno essere facilmente definite dai ruoli professionali – o da quelli d’impegno politico –. Da Margaret Cittadino che potrebbe occuparsi di Sanità, a Pina Casella che potrebbe occuparsi di lavoro e Pari opportunità fino a Silvia D’Amato che potrebbe lavorare sui trasporti. Ma è chiaro che le professionalità chiamate in causa nella formazione della lista e che, a vario titolo, hanno interpretato l’impegno di Gianpaolo Lambiase lavorando dietro le quinte, sono tante. «Nessun nome – ribadisce Lambiase – Questa è solo una prima fase nella quale abbiamo condiviso un metodo di lavoro attraverso interpretare la nostra attività di opposizione a Palazzo di città. La nostra – conclude – sarà una severa vigilanza contro il favoritismo e i privilegi per pochi, offrendo soluzioni alternative concrete fattibili e convincenti sul lavoro, sul non-lavoro, trasporto, sanità, cultura, politica giovanile e beni comuni, per una Salerno rigenerata, a misura d’uomo».

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