il sito di compostaggio 

La sindaca accusa il comitato «Mi mettono la città contro»

Il Comune e il comitato contro il sito di compostaggio s’allontanano sempre di più l’uno dall’altro. «Perché vogliono mettere la cittadinanza contro di me?», domanda Cecilia Francese. La sindaca si...

Il Comune e il comitato contro il sito di compostaggio s’allontanano sempre di più l’uno dall’altro. «Perché vogliono mettere la cittadinanza contro di me?», domanda Cecilia Francese. La sindaca si riferisce agli attivisti del comitato “Non vogliamo il sito di compostaggio”, che giovedì mattina s’erano resi promotori d’un flashmob dinanzi al portone di Palazzo di Città, chiedendo dov’è il ricorso al Capo dello Stato contro la realizzazione del centro per la lavorazione dell’umido. E non sono stati ricevuti, perché in municipio non c’era nessuno della giunta. «Perché non fissare un appuntamento? Sarebbero stati ricevuti subito», dice la sindaca, che chiarisce: «Con una delibera di giunta, abbiamo dato all’avvocatura il mandato di presentare ricorso; cosa altro avremmo potuto fare?».
Contro i “no-compost” si schierano pure i militanti di “Etica per il buon governo”: battaglia tra il movimento della sindaca e il comitato. «Il Comune è stato assalito dal comitato», scrivono gli “etici”, guidati da Damiano Taglianetti. E si chiedono: «Come siamo arrivati a un atteggiamento del genere, data la massima disponibilità di quest’amministrazione?». Aggiungono: «Tutte le azioni tese a bloccare l’arrivo dell’ennesimo impianto sono state messe in atto dalla sindaca, e non dal comitato, che si è limitato a una raccolta firme già fatta ad agosto da noi». Definiscono «folclorica» la manifestazione di giovedì e attaccano duramente: «È nato un partito politico di opposizione che addirittura ci consiglia di andare a casa, quando nel 2016 a casa sono andati molti di loro».(c. l.)
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