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La “sfida” dei nuovi programmatori

Obiettivo dei corsi: realizzare e sviluppare app. Gruppi di studenti in competizione per migliorare i risultati

SALERNO. È iniziata ieri l’avventura per i 60 studenti Unisa provenienti dai corsi di Laurea triennale e magistrale in Informatica, Ingegneria Informatica, Economia, Matematica, Giurisprudenza e Discipline Letterarie, selezionati durante le scorse settimane – tra gli oltre 200 iscritti – per il programma formativo iOS Academy Extension Program. I corsi, tenuti in lingua inglese e in italiano, saranno interamente gratuiti e avranno una durata di tre settimane, per un totale di 60 ore di didattica assistita, sotto la guida esperta di docenti della casa di Cupertino e dei docenti accreditati dell’Università di Salerno: Vittorio Fuccella e Michele Risi del Dipartimento di Informatica, Carmen De Maio e Luca Greco del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed Elettrica e Matematica Applicata, Giuseppe Fenza del Dipartimento di Scienze Aziendali, Management e Innovation Systems. In occasione della prima lezione “iOS Developer Academy”, è stato presentato il programma, con gli interventi del professore Mario Vento, responsabile dell’Academy e i saluti di benvenuto del rettore Aurelio Tommasetti.

La scuola di formazione è finalizzata allo sviluppo di Apple su dispositivi smart, un ambito di lavoro assolutamente in espansione. Il corso, che ruota intorno alla collaborazione nella realizzazione delle diverse fasi, adotta delle metodologie di apprendimento innovative per analizzare da un lato gli aspetti tecnologici e dall’altro quelli strategici di mercato. Secondo il nuovo modello di studio introdotto dal “Challenge based learning”, l’aula assegnata non sarà la comune aula che gli studenti sono abituati a frequentare, con docente, cattedra, banchi in fila, proiettore e slide, ma cambia completamente il modo di lavorare, con tavoli operativi circolari, a favore di ruoli e mansioni specifiche per ogni gruppo di condivisione (team work).

Materiale didattico, per un lavoro “hands-on”, saranno i dispositivi che Apple ha messo a disposizione: i veri libri, quindi, saranno un iPhone e un Mac aggiornati per l’elaborazione del software e lo sviluppo delle app e uno smartwatch e smart Tv. Tra le principali competenze che verranno acquisite, le cosiddette “soft skills”, l’abilità di opinion leader in un gruppo di lavoro e la capacità di padroneggiare macchine di ultima generazione. Il corso, inoltre, va visto come un momento di crescita personale: sponsorizzare le proprie idee nelle relazioni umane, prima che nel lavoro. Facendo seguito alle statistiche venute fuori da AlmaLaurea, che vede il settore informatico sbancare come offerta di lavoro per gli studenti, s’intuisce come il tirocinio e l’attestato finale con la qualifica di sviluppatore di app, costituisca una prima azione concreta, oltre che una porta aperta sulle prospettive future.

La curiosità è la prima molla ad aver spinto gli studenti a inoltrare la domanda di partecipazione. Dario Castellano, di Piano di Sorrento, dalla facoltà di Informatica è arrivato al corso dopo aver superato i test di ammissione. «Ho messo in pratica le conoscenze acquisite nel corso di laurea triennale e ce l’ho fatta», ha spiegato.

Ivan Colucci, da Baselice, in provincia di Benevento è studente di Ingegneria informatica. «Non è stato facile – ha ammesso – conciliare i test, che sono stati un vero e proprio esame sostenuto fuori dalle sessioni abituali, con la preparazione agli esami ordinari, ma sono contento di poter arricchire il mio curriculum».

Da Avellino, Vincenzo Santoro, studente in Informatica, ha evidenziato: «Con questa certificazione Apple, mi aspetto di migliorare nella programmazione per dispositivi “mobile” e di ampliare la mia conoscenza nel mondo dell’informatica, attraverso un nuovo linguaggio mai studiato finora».

Studentessa in Ingegneria informatica, Maria Laura Bisogno, di Nocera Inferiore, ha affermato: «Sarà di certo una bella esperienza, per come impostata; le sfide tra gruppi, saranno un incentivo a migliorarsi e superarsi».

Soddisfazione per l’avvio del progetto è stata espressa dal rettore Tommasetti: «Si tratta un progetto pluriennale che rappresenta una bella opportunità per i nostri giovani studenti – ha dichiarato il rettore Tommasetti – L’Ateneo ha ritenuto opportuno investire in questo progetto nell’ambito di un programma regionale complessivo. Insieme a Apple abbiamo disegnato un percorso di formazione mirato, individuando nella nostra compagine il gruppo di docenti di riferimento. Abbiamo predisposto uno spazio didattico specifico, in modo da creare tutte le condizioni logistiche per lavorare al meglio. Nel nostro campus ci sono tutte le condizioni per attuare un progetto del genere: dalle giovani intelligenze, al capitalo umano fino alla vivibilità e funzionalità degli spazi».

Una buona notizia, infine, per chi non fosse rientrato in questa prima fase: si svolgeranno ad aprile-maggio altre selezioni in vista della prossima edizione dei corsi prevista nei mesi di giugno e luglio.

 

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