La scure di Squillante su sale operatorie e ambulatori interni

Stop agli interventi di elezione: si punta solo all’emergenza Si prevedono forti risparmi su straordinari e anestesisti

La comunicazione ufficiale non è ancora giunta, ma la decisione è stata ormai presa. Le sale operatorie del “Santa Maria della Speranza” non funzioneranno più per le operazioni programmate (in elezione) – che saranno dirottate presso altre strutture ospedaliere – ma solo per l’emergenza. Nel corso di un incontro tra il direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, e il direttore sanitario dell’ospedale di Battipaglia, Rocco Calabrese, è stata tracciata la strada che porterà sempre più l’ospedale cittadino ad essere un polo d’urgenza ed emergenza.

La sospensione delle operazioni in elezione, inizialmente programmata dal 16 giugno al 13 settembre, si tramuterà praticamente in realtà definitiva. I timori delle organizzazioni sindacali e degli addetti al settore sanitario, così come di qualche esponente politico locale, erano quindi del tutto fondati.

Alla base di tale decisione c’è sempre la logica del risparmio adottata ormai da anni dall’Asl e divenuta paradigma delle operazioni messe in campo dal manager Squillante nell’intera Piana del Sele. I risparmi dovrebbero tradursi, in sostanza, nel taglio degli straordinari concessi, in particolare, ai cinque medici anestesisti in forza al “Santa Maria della Speranza”. Va detto che ad ogni operazione ci devono essere almeno tre medici al tavolo operatorio, per cui la riduzione degli interventi provocherà – al di là di ogni polemica – risparmi certi, dimostrabili e preventivabili.

Il provvedimento firmato il 3 giugno scorso da Squillante e Calabrese, che sospendeva le operazioni in elezione dal 16 giugno al 13 settembre, sarà semplicemente prorogato, tramutandosi in definitivo.

Anche gli ambulatori subiranno delle modifiche dettate dalla parsimonia. Saranno aperti quotidianamente solo per i pazienti ricoverati in ospedale. Gli utenti esterni, invece, dovranno rispettare orari prestabiliti che saranno resi noti già nei prossimi giorni.

L’ospedale di Battipaglia dovrà farsi trovare pronto a gestire l’urgenza e l’emergenza, che ovviamente sarà dirottata con sempre maggiore insistenza al “Santa Maria della speranza”. I 145 posti letto del polo battipagliese saranno riorganizzati per ampliare le disponibilità per il pronto soccorso.

Dovrebbero essere adibiti all’urgenza 20 posti in medicina, 34 in chirurgia, 14 in ortopedia. Si tratta, in sostanza, della metà dei posti totali. I sindacati, in particolare i segretari provinciali di Cgil Fp Margaret Cittadino, di Cisl Fp Pietro Antonacchio e di Uil Fpl Biagio Tomasco, avrebbero già fatto sentire la loro voce negli ambienti dell’Asl. La decisione, tuttavia, non sarà cambiata facilmente. Anche i sindaci di Bellizzi, Mimmo Volpe, e di Eboli, Martino Melchionda, hanno espresso più di una volta le loro perplessità sulle modifiche in atto all’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Eboli, sia per gli effetti che tali novità creeranno nelle zone limitrofe, ma anche per i cambiamenti che avverranno, di conseguenza, in seno agli ospedali vicini. Infine, ci sono da considerare gli attriti interni allo stesso ospedale di Battipaglia da parte di medici che vedranno drasticamente ridimensionati i loro ruoli, turni e, di conseguenze, i loro stipendi rafforzati dagli straordinari.

Francesco Piccolo

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