La scuola diventa hotel «Prepariamo al lavoro»

Rifatti gli ambienti: all’ingresso una grande hall e aule 2.0

La tecnologia entra al Santa Caterina-Amendola di Salerno: 12 aule 2.0 con lavagne interattive ed anche l’aula dei docenti completamente informatizzata. La scuola ha avuto una radicale trasformazione negli ambienti che oltre ad essere accoglienti e pieni di lavori in ceramica fatti dai ragazzi, sono anche funzionali. Un esempio? L’ingresso è stato trasformato in una vera e propria hall in modo che gli studenti dell’indirizzo alberghiero possono fare pratica e imparare come si fa l’accoglienza dei turisti: all’ingresso c’è il bancone tipico delle reception degli hotel, al lato una saletta con divanetti. E poi la cucina altro fiore all’occhiello della scuola, per gli studenti dell’indirizzo di enogastronomia: sono state rinnovate completamente, sono tutte in acciaio. I ragazzi imparano a cucinare e a preparare dei buffet. Per proiettarli direttamente nel mondo del lavoro, la scuola ha stipulato un protocollo d’intesa con l’Università popolare Scuola medica salernitana che al Santa Caterina ha la sua sede. I seminari ed i convegni che l’Università promuoverà saranno curati dai ragazzi che prepareranno i buffet e organizzeranno l’accoglienza. «Questa è la vera scuola che fa impresa - spiega la preside Annarita Carrafiello - Il protocollo d'intesa siglato con l'Università ci permetterà di essere protagonisti nel far vivere quell'inclusività che dovrebbe connotare tutte le scuole». La scuola ha un indirizzo tecnico (con i settori economico-amministrazione, finanza e marketing, turismo, chimica e biotecnologica), ed uno professionale con i settori enogastronomia e ospitalità alberghiera con più di 900 alunni. «Il nostro motto “Per con-vivere nel ben-essere a scuola” rende evidente quanto la nostra scuola vuole essere un luogo di benessere, di educazione e di formazione» aggiunge la preside. Tutto questo è stato possibile grazie ad un lavoro di equipe che ha coinvolto tutto il personale: sono stati recuperati fondi europei di 9 azioni comunitarie che si è dovuto però spendere in tempi strettissimi entro la fine del mese di marzo, tempi che la scuola è riuscita a rispettare.

Sempre grazie ai fondi europei la scuola ha acquistato una serie di attrezzature per poter curare un orto: si potranno coltivare prodotti a chilometro zero da usare poi in cucina, ci saranno piante officinali e una serra.

Un altro fiore all’occhiello della scuola è il laboratorio di ceramica prima aperto solo agli alunni disabili ora a tutti i ragazzi, «in modo che sono i disabili a insegnare agli altri studenti come si lavora la ceramica, realizzando una reale integrazione» aggiunge la preside. Il risultato è un grande pannello che da qualche giorno campeggia all’ingresso della scuola.

Un piccola rivoluzione ci sarà dal prossimo anno scolastico con la settimana corta: il sabato la scuola aprirà per attività extraculturali altamente qualificate come i corsi di sommelier certificati, i corsi per la patente europea o per la certificazione haccp. Infine grande attenzione alle lingue: dal 22 al 26 giugno 20 studenti partecipano gratuitamente al High- School Campus che si tiene nella scuola, grazie a sponsor privati.

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