ISTRUZIONE AD OSTACOLI

«La scuola è un’odissea, subito più bus»

Gli studenti del Focaccia protestano in strada e chiedono aiuto: «Classi sicure, fuori c’è il caos per la carenza di trasporti»

SALERNO - Tutti davanti ai bus, già stracolmi di studenti, per protestare e mandare un segnale forte alle istituzioni. È la protesta, anche eclatante, fatta dagli studenti dell’istituto tecnico “Focaccia” di Fuorni che, nella mattinata di mercoledì, in tarda mattinata si sono “riversati” lungo via delle Calabrie, all’altezza dell’ingresso della Centrale del Latte, per dare vita a una manifestazione di protesta contro le aziende di trasporto pubblico locale. Gli studenti del “Focaccia” di Fuorni, infatti, si sentono i più penalizzati dell’intera città: il loro istituto, per posizione geografica, è l’ultimo lungo le strade che conducono all’area dei Picentini e della Piana del Sele. E, dunque, gli autisti dei bus sono costretti a “saltare” la loro fermata in quanto i mezzi sono già pieni fino all’orlo. Accadeva già in passato, quando il Covid non esisteva. Adesso, invece, con il virus e il contingentamento della capienza sui bus, la situazione è diventata praticamente impossibile. E la protesta dell’altro giorno è un segnale forte inviato alle istituzioni: sul posto, dopo la segnalazione alla Prefettura, sono intervenuti gli agenti della sezione Volanti della Questura di Salerno che hanno riportato la situazione alla calma. Ma il gesto, forte, resta. Così come la richiesta di risposte, immediate, alle istituzioni: «Abbiamo chiesto - sottolinea Francesco Pantalena , rappresentante per gli studenti nel Consiglio d’istituto del “Focaccia” - di instaurare una corsa dei bus che parta da Fuorni e arrivi a Battipaglia», spiega il giovane evidenziando la necessità di approntare nel più breve tempo possibile dei correttivi al “piano scuola sicura” varato in quest’inizio d’anno scolastico. E la situazione dell’istituto tecnico di Fuorni guidato dalla dirigente Maria Furnaro , già negli scorsi giorni, è salita agli onori delle cronache dopo le segnalazioni di numerosi genitori - residenti in particolare nei Comuni limitrofi al capoluogo “costretti” a doversi recare nella zona industriale di Salerno, ben oltre l’ora di pranzo, per “recuperare” i propri figli che non sono riusciti a prendere il bus per fare ritorno a casa.

Situazione che viene dettagliata proprio una lettera che chiarisce la situazione e scritta da Pantalena: «Il “Focaccia” è tra le pochissime scuole della città che ha adottato, come Collegio dei Docenti e Consiglio di Istituto, un orario articolato di ingresso, con classi alle ore 8 e altre alle 9, come previsto dall’ordinanza del prefetto Francesco Russo di inizio settembre, mentre altri istituti superiori della città hanno adottato specifiche forme di ingresso e di uscita degli studenti, non applicando le misure previste dalla suddetta ordinanza », la premessa necessaria per evidenziare poi le problematiche emerse con quest’organizzazione. «Gli studenti del Focaccia, quindi, escono da scuola in modo scaglionato: alla quinta ora alle 13, alla sesta ora alle 13.50; alla settima ora (per le sole quarte e quinte) alle 14.40 e, nonostante queste uscite siano scaglionate, i disagi si sopportano sono tantissimi».

(alemos)

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