La scommessa del governatore 40mila posti negli enti pubblici 

L’idea dei corsi-concorso e della formazione a spese della Regione ma con obbligo di assunzione Si parte da 10mila giovani nei Comuni. «Ma va aperto un varco anche nelle amministrazioni statali»

SALERNO. L’obiettivo dichiarato è di assumere 40mila giovani nella Pubblica amministrazione nei prossimi anni. Un progetto ambizioso, quello proposto dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, che è diventato, negli ultimi mesi, un vero e proprio cavallo di battaglia. Perché il governatore sbandiera la sua idea ovunque, convinto che entro fine anno partirà pure il primo step del suo piano di lavoro per i giovani. Che prevede corsi-concorso e la stabilizzazione negli enti pubblici dei vincitori.
Detto così sembra semplice ma la procedura, comunque, è piuttosto articolata. Perché per i primi 3 anni i prescelti faranno formazione sul campo, pagati direttamente dalla Regione. E chi s’avvarrà della loro opera, allo scadere del triennio, dovrà regolarizzarli con un assunzione. Dunque, nessuna assunzione a pioggia, secondo una logica politica da prima Repubblica, ma una selezione pubblica per evitare «porcherie clientelari», rilancia De Luca. Che, due anni fa, aveva già proposto l’assunzione per 200mila giovani meridionali per favorire il ricambio generazionale nella Pubblica amministrazione. L’idea, tuttavia, fu bocciata dal governo Renzi. Stavolta, però, De Luca assicura che non aspetterà Roma.
Il piano del governatore. «Noi andiamo avanti», ripete come un mantra, convinto che stavolta niente e nessuno potrà ostacolare il suo programma che, se fosse attuato, farebbe sicuramente risalire le azioni del governatore campano. Dunque, proprio sul lavoro, De Luca punta tutto, andando all-in. Naturalmente si procederà per gradi e la prima “infornata” sarà riservata a 10mila giovani che dovranno occupare i posti nei Comuni che saranno lasciati vacanti dal personale che andrà in pensione. «Abbiamo fatto – chiarisce De Luca – una prima analisi sui vuoti delle piante organiche che si determineranno nei Comuni campani nei prossimi 3 anni: è una cifra che va dai 7mila ai 13 mila. L’oscillazione è determinata dal fatto che ci siano o meno i prepensionamenti. La mia idea è questa: anziché aspettare i tre anni, la Regione finanzia corsi-concorso, cioè dà incarico, presumibilmente al Formez, di fare una selezione pubblica, verificando quali siano le esigenze dei Comuni e quali professionalità servano. Sulla base di queste richieste noi finanziamo corsi-concorsi: in pratica io ti faccio fare la formazione a spese dalla Regione e l’Ente si obbliga ad assumere dopo 3 anni. La Regione versa mille euro al mese per la formazione dopo di che i ragazzi si stabilizzano».
La copertura finanziaria. Non è un problema neppure la copertura finanziaria, in quanto si attingerà anche dai fondi europei e sul piatto della bilancia sono stati messi 100 milioni di euro. «La Regione – precisa De Luca – non può finanziare l’assunzione diretta ma la formazione. Il meccanismo è semplice, ci vuole un po’ di coraggio e la decisione politica». Questo, tuttavia, sarà solo il primo passo verso la carica dei 40mila. «Voglio aprire un varco – sottolinea De Luca – anche con le amministrazioni statali: Soprintendenza, Provveditorati opere pubbliche, vigili del fuoco, forze di polizia, giustizia, tribunali. Abbiamo una carenza drammatica di personale. Voglio ampliare le piante organiche e avviare una contrattazione con il ministero della Funzione pubblica per consentire l’utilizzazione dei ragazzi attraverso il meccanismo dei corsi-concorso. Meccanismo che può partire da fine 2018. Cominciamo con i Comuni e poi continuiamo. Faccio fatica a capire quale possa essere la controindicazione, perché siamo intenzionati a dare lavoro e non l’illusione dell’assistenza».
Esigenze e tempi. Il piano lavoro del governatore parte da un semplice ma essenziale dato di fatto: «La quantità di pubblico impiego che ha la Campania – rimarca – è inferiore, in percentuale, a quella del Veneto, dell’Emilia Romagna, della Toscana e del Piemonte». Dunque lo spazio per assicurare un futuro più roseo ai giovani c’è. «Il Piano per il lavoro per 40mila giovani campani – conclude De Luca – deve essere il punto centrale del programma. Presenteremo nella prima metà di giugno il progetto, dopo aver fatto un incontro con le organizzazioni sindacali e quelle imprenditoriali. Apriamo pure una discussione pubblica, ma noi intanto continuiamo ad andare avanti».
Gaetano de Stefano
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