La scalata di Prete In tre mesi l’ipoteca sulla presidenza

Da Salerno all’incarico al vertice di Unioncamere Campania E adesso l’industriale punta alla successione di Arzano

Nel giro di tre mesi si è completata la scalata di Andrea Prete alla Camera di commercio. A settembre è stato eletto presidente dell’Ente camerale di Salerno, e da pochi giorni è presidente di Unioncamere Campania. Un pieno d’incarichi per l’ex numero uno di Confindustria, che dopo le dimissioni di Guido Arzano non ha perso l’occasione per occupare nuovamente una poltrona di prestigio, entrando dalla porta principale. E che il suo mandato non sarà a tempo oramai è chiaro. Perché Prete non sarà solo il traghettatore ma, molto probabilmente, anche il futuro presidente della Camera di commercio. Tutti gli indizi lasciano presupporre che anche il prossimo Consiglio camerale (la procedura per la sua composizione è in corso) confermerà l’incarico. A meno di clamorose sorprese, oppure di un’imprevista guerra interna che attualmente non sembra essere prevedibile. Anche perché la rapida escalation di Prete ha uno sponsor d’eccezione: l’ex sindaco Vincenzo De Luca.

Non è un mistero che il governatore consideri Prete un suo uomo di fiducia. Tant’è che De Luca, sempre restando dietro le quinte e non comparendo mai in prima persona, è intervenuto per perorare la causa di Prete e convincere i membri del Consiglio della Camera di commercio a cambiare rotta e a puntare decisamente sull’ingegnere. Il blitz, che ha avuto come conseguenza immediata e diretta l’elezione di Prete per acclamazione, è avvenuto lo scorso agosto, quando il presidente della Regione ha messo in campo l’artiglieria pesante, dando mandato a due dei suoi più diretti collaboratori (il vice presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola e il consigliere regionale Franco Picarone) di entrare in azione e di portare a casa il risultato. Il principale ostacolo era quello di far tornare sui propri passi commercianti e artigiani, che avevano raggiunto un accordo di massima. L’impresa non è stata improba: Bonavitacola e Picarone hanno dapprima tempestato di telefonate quasi tutti i membri del Consiglio. E poi sono intervenuti di persona. In particolare Bonavitacola, che ha persino partecipato ad un incontro categoriale tra commercianti e artigiani, per completare l’opera di persuasione. Ed è stata la mossa giusta. Perché la discesa in campo di De Luca ha sparigliato le carte in tavola e in un lasso di tempo piuttosto breve si è trovato l’accordo. In pratica la diplomazia del governatore è riuscita a ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Eppure Prete, proprio all’indomani delle dimissioni di Arzano, aveva già condotto la sua personale campagna elettorale, contattando la maggior parte dei componenti del Consiglio camerale. Ma l’autocandidatura non aveva sortito gli effetti sperati.

Dopo la conquista di Salerno Prete è partito all’assalto di Napoli e della Campania. È stato eletto presidente di Unioncamere e al suo fianco nella Giunta ha trovato posto pure un altro salernitano: Mario Arciuolo. (g.d.s.)

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