La “Scafati Sviluppo” a rischio fallimento Scambio di accuse tra Cucurachi e Aliberti

“Scafati sviluppo” e rischio fallimento. Duro attacco del presidente della commissione garanzia, Marco Cucurachi: «Il piano industriale è inesistente. Hanno venduto fumo e illuso gli imprenditori»....

“Scafati sviluppo” e rischio fallimento. Duro attacco del presidente della commissione garanzia, Marco Cucurachi: «Il piano industriale è inesistente. Hanno venduto fumo e illuso gli imprenditori». Il sindaco Pasquale Aliberti: «L’unico fallimento è quello del comunista Artioli. L’opera va avanti». L’istanza di fallimento è stata depositata presso il Tribunale di Nocera Inferiore e l’udienza si terrà il 19 giugno davanti al giudice ma in città scoppia la polemica politica. «Sono preoccupato ma non meravigliato rispetto alla notizia che il 19 giugno sarà discussa l’udienza per la dichiarazione di fallimento della Stu – ha dichiarato Cucurachi – ho sempre cercato di far aprire gli occhi a tutti, compreso i consiglieri di maggioranza, sulla reale situazione economico-finanziaria della partecipata. Sono stati sprecati centinaia di migliaia di euro per consulenze inutili e dannose – continua – il progetto Giugiaro non è nient’altro che quattro disegni e poche pagine di aria fritta». Il consigliere democrat si augura che la società non fallisca e che possa intraprendere un percorso nuovo, con professionisti competenti alla guida e con i disoccupati della città che fanno fatica a trovare un lavoro: «Bisogna accertare le responsabilità dei vari componenti del cda – precisa – e di chi ha avuto un ruolo fondamentale nella distruzione della società come qualche super consulente tecnico, spregiudicato, che ha venduto soltanto fumo ed ha illuso gli imprenditori, o qualche avvocato che si preoccupava soltanto di incassare parcelle senza contribuire a risolvere i problemi». Si difende il sindaco: «Mettono in campo fantasia pur di delegittimare l’operato straordinario. L’unico fallimento Coopmes che ricordo è quello del truffaldino comunista Artioli. Siamo tranquilli e l’opera andrà avanti». (Luigi Novi)