La vertenza

La sanità privata tira il freno

Il braccio di ferro dei centri accreditati: ricorso al Consiglio di Stato e rallentamenti nelle prestazioni

SALERNO. «Non firmeremo i contratti e siamo pronti a trascinare il commissario Joseph Polimeni davanti alla Commissione europea. I tetti di spesa non si fanno sul volume d’affari dei centri privati ma sul reale fabbisogno dei cittadini campani». Continua il braccio di ferro tra le associazioni di categoria della sanità privata e il commissariato di Governo sul terreno del rinnovo dei contratti. Ieri a Napoli, nella sede di Confindustria, le principali sigle del settore (oltre agli industriali, Aiop, Aspat, Aias, Federcardio e Fnr) si sono ritrovate a pochi giorni dalla bocciatura del Tar, per fare il punto della situazione.

«Non ci sarà un blocco delle prestazioni – ha assicurato Ottavio Coriglioni, amministratore delegato di clinica Salus e membro di Confindustria Sanità Salerno – ma è chiaro che con l’esaurimento dei tetti di spesa ci sarà un rallentamento nell’erogazione dei servizi nelle prossime settimane». Da mesi sono già fermi i centri di cardiologia e medicina nucleare. E presto potrebbe toccare ad altre specialità. «Non escludiamo di pubblicare, come abbiamo già fatto un anno fa, un avviso alla cittadinanza per informarla sullo stato di salute della sanità in Campania» ha proseguito Coriglioni, che ha illustrato le azioni che i titolari di case di cure, centri di riabilitazione e laboratori di analisi metteranno in campo nei prossimi giorni.

«Daremo mandato a un pool di avvocati di presentare un ricorso collettivo al Consiglio di Stato contro la pronuncia del Tar e contestualmente per preparare un ricorso da presentare alle istituzioni europee per chiedere che venga garantito il diritto alla salute nella nostra regione». Nel frattempo si attendono le convocazioni da parte delle Asl, che ancora non sono arrivate. «Non sappiamo che contratti ci sottoporranno – ha evidenziato Coriglioni – se saranno quelli originari o se ci saranno le modifiche chieste dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ai direttori generali delle Asl». Le intenzioni della Regione, anche alla luce della pronuncia dei giudici amministrativi, potrebbero venire fuori domani nell’incontro tra il direttore della direzione regionale Sanità, l’avvocato Antonio Postiglione, e le segreterie provinciali di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

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