La partita alle 15

La Salernitana ospita il Carpi e prova a spiccare il volo

Bollini, all’esordio casalingo, indica la strada: "Coraggio ma senza presunzione". Donnarumma sarà titolare

SALERNO. Letterina di Natale, l’ha scritta Lotito: la Salernitana deve vincere oggi con il Carpi dopo aver battuto il Frosinone, perché emiliani e ciociari pari sono. La storia è vecchia, più laziale che granata: Lotito parlando con Iodice, nella famosa telefonata registrata, fece intendere che la negoziazione dei diritti tv avrebbe perso peso e valore, se le “provinciali” fossero state promosse in serie A. È accaduto, poi Frosinone e Carpi sono retrocesse e il calendario di serie B le ha accostate in rapida successione alla Salernitana, il cui timone è (anche) nelle mani di Lotito. La premessa è d’obbligo: la Salernitana fa storia e percorso a sé, dunque oggi non deve cercare rivincite che non le riguardino ma solo punti - tre punti - per respirare e allontanarsi definitivamente dalla zona play out. Solo una vittoria potrà consentirle il colpo d’ala, trasformando la convalescenza in guarigione, sulla strada che porta al derby di Avellino. Oggi, giocando aggressiva e a tre tocchi, come Bollini ha più volte urlato in rifinitura sia a Ronaldo che a Vitale, la squadra deve fare accendere quelle che l’allenatore nell’intervista pre gara ha chiamato «scintille, però devono essere positive, perché nella cena natalizia ho già percepito un po’ di euforia ma non basta una vittoria: la nostra parola d’ordine deve essere equilibrio».

Questo è il contesto granata: entusiasmo e fiducia per il debutto casalingo di Bollini «in un grande stadio, con una maglia importante, con la gente passionale ma io non devo farmi travolgere, devo avere fermezza e lucidità prima e durante per cercare poi di festeggiare dopo».

Lo scalpo sarebbe di prestigio per tanti motivi, il primo dei quali ci riporta alla letterina di Lotito. Non è un caso, ad esempio, che al momento di presentare il Carpi dell’ex Castori (oggi 700 gare in carriera), Bollini abbia speso parole signorili ma pure sornione. Ha fatto riferimento al “paracadute”. «Merito del Carpi che se l’è guadagnato in questi anni con le imprese sportive - ha premesso -, ma è chiaro che le squadre beneficiarie hanno poi la pole position perché possono investire molto di più delle altre. Il Carpi ha conservato il 90 per cento del gruppo della serie A, quindi lotta per ritornarci». Qual è, invece, la dimensione della Salernitana? «L’equilibrio. Contano anche il gioco, la prestazione, le idee, il coraggio e il senso del gruppo. Nella vittoria, adesso, non dobbiamo esaltarci».

Anzi, a scanso di equivoci, visto che il mercato è vicino e il centrocampo assai scarno (Odjer solo a gennaio), Bollini ha aggiunto: «Non pensiamo d’aver superato di colpo certe difficoltà». Però di positivo c’è che il blitz di Frosinone «ha dato pure una fotografia alla classifica un po’ più serena e con la serenità nel cuore si lavora meglio». L’allenatore, anzi «il gestore», come si è definito, ha deciso la formazione: giocano Ronaldo e Donnarumma. «Chi entra è titolare in corsa: non è denigrante partire dalla panchina ma è una carta in più». Messaggio di Bollini per Zito e soprattutto per Improta, a due giorni dal suo compleanno. La Salernitana ha sempre segnato con i titolari e mai con i subentrati. Che sia la volta buona, per tutti?

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA