La ricetta di Cittadino «Occorre istituire le Case della salute»

La sindacalista del “Ruggi” in lizza con “Salerno di tutti” «Servizi affidati a pochi privati che creano solo precariato»

SALERNO. Sarà capolista nella civica “Salerno di tutti”, la formazione che ha messo insieme la sinistra e i movimenti della città e che ha come candidato a sindaco l’architetto Gianpaolo Lambiase. Lei è Margaret Cittadino, una tra le più attive sindacaliste del “Ruggi”. Il suo nome è espressione di Rifondazione comunista e la scelta di candidarsi nasce da un impegno «che dura da trent’anni» e attraverso il quale «abbiamo più volte riscontrato l’assenza del Comune sui problemi della sanità di questa città».

Tutta colpa della precedente amministrazione?

«No. È chiaro che molti problemi sono dipesi anche dalla gestione fatta dal precedente presidente della Regione, Caldoro. Ma anche l’attuale non brilla. Abbiamo una azienda sanitaria allo sfascio e i risultati della cattiva gestione sono sotto gli occhi di tutti».

Esempio?

«Siamo la regione con il più alto tasso di migrazione sanitaria. E questo tradotto in euro significa una spesa di 300 milioni. Solo per la provincia di Salerno sborsiamo 160 milioni. Peggio di noi c’è solo la Calabria. Tutti soldi che vanno o verso i privati o verso altre Regioni d’Italia e che invece, con una organizzazione diversa, potrebbero essere risparmiati e utilizzati anche e soprattutto per garantire nuovi posti di lavoro».

Come si garantiscono?

«Evitando di affidare tutti i servizi in mano ai privati. Evitando che gli appalti, ad esempio quelli per la manutenzione e le pulizie, siano affidati in maniera clientelare. Che a loro volta generano salari da fame e precariato».

Ma sono problemi che però riguardano la Regione?

«Non solo. Questa è una situazione antietica che si riflette anche sulla città incidendo per il 12 per cento – compreso l’indotto – sul prodotto interno lordo».

E cosa si potrebbe fare?

«Utilizzando bene questi fondi, soprattutto quelli destinati alla ricerca, in sintonia con l’Università, si migliorerebbe la qualità dei servizi per i cittadini e, anche in questo caso, si creerebbero nuovi posti di lavoro. Che poi è uno dei temi centrali del nostro programma».

E da Palazzo di Città cosa si può fare?

«Tantissimo. Riorganizzare i servizi e istituire le “Case della salute” riattivando i due poliambulatori di Pastena e via Vernieri. Con i soldi risparmiati si potrebbe garantire un trasporto gratuito alle persone in difficoltà»

Per fare tutto ciò di cosa ci sarebbe bisogno?

«Di un assessorato alla sanità o di una Consulta comunale che tentammo di istituire con la prima consiliatura De Luca».

A cosa servirebbe?

«A controllare gli enti gestori – Azienda ospedaliera, Asl – limitandosi a chiedere l’applicazione della normativa e facendo partecipare i cittadini alle scelte».

Insomma una sanità “ecologicamente sostenibile”?

«Guardi non è solo uno slogan, ma un modo di intendere la politica. L’assenza di lavoro in questa città non è solo un peso sociale ma anche sanitario»

In che senso?

«I giovani che non hanno santi in paradiso e sono abbandonati a se stesso si ammalano di depressione, si isolano e tutto quello che ne consegue è un costo enorme».

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