La riapertura del carcere Il ministro decide sul piano 

La proposta del Comune presentata al Dipartimento amministrazione penitenziaria L’Ente stanzia 200mila euro, la gestione iniziale è garantita dalla Monte Pruno

SALA CONSILINA. Entro qualche giorno potrebbe essere resa nota la decisione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sulle sorti della casa circondariale di Sala Consilina. Martedì si è infatti chiusa a Roma la conferenza dei servizi convocata proprio dal Dap in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che lo scorso anno ha annullato il Decreto Ministeriale di soppressione del carcere di via Gioberti per un vizio nella procedura che ha preceduto il provvedimento di soppressione. Vizio consistente nel mancato coinvolgimento del Comune di Sala Consilina e dell’ordine degli avvocati di Lagonegro nella fase che ha preceduto la decisione di chiudere il carcere.
All’ultima riunione della Conferenza hanno preso parte l’avvocato Gherardo Cappelli, presidente dell’ordine degli avvocati di Lagonegro, il senatore del Movimento 5 Stelle, Francesco Castiello, e il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone. All’attenzione dei funzionari del Dap è stato portato il progetto di ristrutturazione della casa circondariale che prevede una spesa di 220mila euro sostenuta per intero dal Comune, con il sostegno della Banca Monte Pruno che attraverso il direttore generale, Michele Albanese, ha dato la propria disponibilità a mettere a disposizione la somma necessaria per i lavori con un mutuo a tasso zero e inoltre a mettere a disposizione altri 40mila euro dei quali 20mila a fondo perduto e gli altri 20mila con un finanziamento sempre a tasso zero, per sostenere il primo anno di spese di gestione.
Sull’esito dell’ultima riunione della conferenza dei servizi dovrebbe tenersi domani una conferenza stampa al Comune di Sala Consilina. Nessuno si sbilancia su quale potrebbe essere la decisione adottata dal Dap, anche se l’offerta della ristrutturazione del carcere, a costo zero per il ministero, farebbe pensare ad una soluzione positiva che sarebbe in linea anche con il passaggio del Contratto di Governo, sottoscritto dalla Lega e dai 5 Stelle, che nel capitolo dedicato alla giustizia prospetta la riapertura di alcuni penitenziari per arginare il problema del sovraffollamento carcerario.
Il circondario del Tribunale di Lagonegro rappresenta una anomalia nel sistema giudiziario italiano: è l’unico a non avere un carcere ed infatti i detenuti vengono reclusi o nel carcere di Potenza o in quello di Fuorni o in alcuni casi anche a Castrovillari.
Erminio Cioffi
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