La Regione commissaria la Fondazione Ravello

È Antonio Naddeo l’uomo di Caldoro destinato a mettere ordine nell’istituto Il sindaco Vuilleumier: «È stato consumato un esproprio della democrazia»

RAVELLO. È Antonio Naddeo, referente e garante delle principali istituzioni centrali del Governo, tra cui il ministero per i Beni e le Attività culturali, il commissario della Fondazione Ravello.

Naddeo è stato nominato, con decreto regionale, è avrà il compito di evitare che la Fondazione «subisca nocumento da una situazione di stallo istituzionale e garantire prioritariamente e monocraticamente il corretto svolgimento delle attività dell’istituzione». L’atto della Regione e, in particolar modo, del presidente Stefano Caldoro è considerato, invece, dal sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, un «esproprio della democrazia». «Bastava – aggiunge il primo cittadino – convocare un Consiglio d’indirizzo per eleggere il presidente». Sicuramente, però, questo non sarà l’epilogo della vicenda, che si preannuncia ancora ricca di colpi di scena. Perché l’asse Provincia-Comune certamente passerà al contrattacco. «Dobbiamo leggere il decreto – anticipa il sindaco della città della musica - per capire le reali motivazioni». Fatto sta che, per adesso, la partita segna un punto a favore del segretario generale della Fondazione, Secondo Amalfitano, che da sempre ha osteggiato il progetto della maggioranza dei consiglieri d’indirizzo (Genoveffa Tortora, Giuseppe Canfora, Antonio Bottiglieri, Giampaolo Schiavo, Lelio Della Pietra e Giuseppe Liuccio) di non confermare Renato Brunetta come presidente dell’organismo che organizza il Festival. E, perciò, da un po’ di mesi va in scena una disputa. Vuilleumier, nominato presidente secondo la parte contrapposta con una procedura illegittima, aveva rassegnato le dimissioni nel tentativo di riportare la discussione su binari pacifici ed evitare scontri intestini.

Ma a far tornare la pace non sono serviti neppure gli incontri convocati sia da Amalfitano che dallo stesso Vuilleumir, perché ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Adesso arriva la notizia, peraltro attesa, del commissariamento dell’Ente. E, dunque, si apre un nuovo fronte bellico, proprio in concomitanza della prossima tornata elettorale.

«La sua nomina – fanno sapere dalla Fondazione attraverso una nota - che chiude un percorso aperto dalla delibera della Giunta regionale, col conseguente avvio delle procedure di formalizzazione dell’atto, risponde alla legge sul controllo delle attività della Fondazione secondo la quale la Regione si pone quale unico referente giuridico avente facoltà, oltre che obbligo, di verificare e assicurare lo svolgimento delle funzioni statutarie della Fondazione Ravello».

Gaetano de Stefano

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