L'EMERGENZA EPIDEMIA

La Regione blocca 16 milioni, “congelati” 120 lavoratori

De Luca non vara un progetto già approvato dai tecnici di S. Lucia e dal Mise

SALERNO - Roba da non credere. Ma da ascoltare e tenere bene a mente in queste ore di epidemia istituzionale in cui la Regione Campania si sbraccia nel sostenere che aiuta famiglie e imprese. Lavoro fino ad ora perso, invece, per chi aveva programmato di investire risorse proprie creando nuova occupazione. È quanto accade ad una azienda della provincia di Salerno che con la realizzazione di un progetto innovativo - capace di ottenere anche il parere favorevole da parte del Ministero dello Sviluppo Economico - da 16 milioni di euro di investimento, avrebbe voluto assumere 20 dipendenti e sostenere - ancor di più in un periodo di emergenza come quello che viviamo - un settore che da anni soccombe: l’editoria. “Avrebbe dovuto”, se non fosse che il progetto è stato chiuso in un cassetto delle scrivanie della Regione in virtù di una scelta politica degli attuali rappresentanti istituzionali di Palazzo Santa Lucia. Chiunque avrebbe espresso, in tempi lontani dal coronavirus, parole positive per la volontà di intraprendere, messa in atto da un privato con la favorevole ricaduta occupazionale di un progetto replicabile anche oltre i confini nazionali, oltre che del tutto inedito nei confini italiani. Invece la Regione, o meglio la Giunta presieduta dal governatore Vincenzo De Luca, ha inteso non deliberare un finanziamento pari al 3% dell’investimento totale, nonostante il parere favorevole degli uffici tecnici preposti. Non erano ancora i tempi del coronavirus.

E senza questa delibera, il Mise, a sua volta, non può erogare i fondi già stanziati a seguito dell’ammissione ministeriale, cagionando ulteriori danni all’imprenditore coraggioso che ha già anticipato non poche spese. «Una situazione paradossale soprattutto in una fase storica in cui la Regione Campania ed il presidente De Luca in ogni maniera si sforzano di veicolare il messaggio che intendono sostenere le aziende e l’occupazione in Campania sbloccando 604 milioni di euro», sottolinea Anna Guida, consulente aziendale che ha seguito l’iter del progetto innovativo presentato al Mise da parte dell’azienda salernitana. A Roma, tra l’altro, il Ministero è in attesa di ricevere la bozza di “Accordo di Innovazione” controfirmato dalla Regione, già approvato dal legale rappresentante dell’azienda richiedente e dal Mise nella persona del direttore generale per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive. «Eppure il Mise, nel valutare il progetto presentato nell’ambito della Misura “Accordi di innovazione”, aveva redatto una scheda di valutazione positiva», spiega la consulente aziendale Anna Guida. Tanto che, successivamente, la stessa Regione aveva partecipato a Roma ad un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentato dai funzionari Rosa Sciotto e Ruggiero Bartoli, nel confronto operativo con il componente di Invitalia, Giovanni Calcagni, e quelli del Mise, Sonia Ridi, Alessandra Dessì e Antonio Martini. Ma, poi, tutto si è arenato nel corso di una Giunta regionale, con il nulla di fatto da Palazzo Santa Lucia. «Per volontà diretta del presidente della Regione », la spiegazione dell’assessore regionale Alle attività produttive, Antonio Marchiello, all’imprenditore recatosi a chiedere risposte sui motivi del fermo al progetto. Da allora, ed era il mese di dicembre, è calato il silenzio.

«Eppure l’interesse della Regione, soprattutto in una fase come quella attuale in cui le attività produttive sono in gran parte bloccate per l’epidemia da coronavirus e la crisi rende incerto sia presente che futuro di molte famiglie, sarebbe necessario effettivamente sostenere le imprese. Quello in questione, promosso dal Mise e anche dagli uffici regionali, è un grande progetto con tanto di impatto innovativo nazionale. Figurarsi cosa può succedere per quelli presentati da piccole e medie imprese». Resta in attesa l’imprenditore insieme ai suoi lavoratori. Non solo i 20 da assumere. Pure i circa 100 operatori dell’indotto: operai meccanici, grafici, stampatori e collaboratori che con l’innovativo progetto nel settore editoriale avrebbero potuto trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato. Più il tempo passa, inoltre, e maggiormente aumentano le possibilità che lo stesso progetto, presentato dall’imprenditore salernitano nell’ormai lontano marzo 2018, possa non trovare attuazione data la velocità con cui l’innovazione si sussegue. Ma il presidente della Regione Campania intende ancora non deliberare?