LA DELIBERA

La Regione aumenta gli stipendi ai manager 

Un provvedimento di giunta revoca i tagli disposti otto anni fa

SALERNO. La sanità campana spenderà di più per i compensi dei direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere. È del 14 agosto la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione di una delibera di giunta che fa dietro front rispetto al contenimento degli stipendi disposto nel 2009, “restituendo” ai manager quel 20 per cento di retribuzione che otto anni fa era stato tagliato in ossequio alla legge del 2008 sulla stabilizzazione della finanza pubblica.
I ticket a carico dei cittadini. Proprio in un articolo di quel disposto legislativo si trova l’appiglio per l’attuale aumento delle indennità. Vi si precisava che le Regioni possono non applicare il taglio se nel loro territorio vi sono “forme di partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria di effetto finanziario equivalente”. Si tratta in sostanza dei ticket, a carico dei pazienti, su accertamenti diagnostici e prestazioni ambulatoriali. Ticket che esistono, sono stati aumentati negli anni scorsi in seguito al disavanzo della sanità campana e di cui – come conferma il provvedimento sui manager – non è all’ordine del giorno né l’eliminazione né la diminuzione. La riduzione del venti per cento allo stipendio dei dg «risulta alternativa – si spiega in delibera – con l’applicazione di forme di partecipazione alternative alla spesa sanitaria». E si aggiunge: «Tali forme di partecipazione alternativa alla spesa sanitaria sono state previste e sono attualmente applicate in Regione Campania».
Prestigio e contenziosi. Perché si sia deciso di utilizzare queste entrate per consentire l’aumento delle indennità ai direttori generali, lo si argomenta sempre nel testo della delibera: «La sanità campana, per le rilevanti sfide future e gli impegnativi processi riorganizzativi in corso, deve poter contare su una classe dirigente qualificata, motivata e adeguatamente remunerata, ove ne ricorrano le condizioni. A tal fine occorre adeguare il trattamento economico dei direttori generali agli obiettivi e alle responsabilità connesse all’espletamento delle funzioni». In caso contrario la giunta regionale ipotizza che le conseguenze sulle casse dell’ente potrebbero essere anche più gravose, in conseguenza di azioni legali degli stessi dirigenti. Si sottolinea infatti che «allo stato attuale risulta che in Regione Campania i direttori generali delle Aziende sanitarie ricevono un compenso annuo inferiore a quello delle apicalità mediche che coordinano». In pratica vi sarebbero direttori di dipartimento che guadagnano più di chi ha la responsabilità dell’intera struttura. «Tale situazione – si spiega nel deliberato – ha generato nel corso degli anni numerosi contenziosi legali ancora in corso di definizione non solo per l’aspetto meramente economico, ma anche di immagine legata al prestigio del ruolo e, soprattutto, il riconoscimento dei diversi livelli di responsabilità».
Cifre e nomi. Ma a quanto ammonta il nuovo stipendio delle figure dirigenziali?. La normativa regionale ha suddiviso le strutture sanitarie per fasce, tendendo conto del numero di dipendenti, dei pazienti assistiti e del volume di entrate correnti. Ai manager della prima fascia (in cui rientrano l’Asl di Salerno e l’azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona) viene attribuito ora un compenso annuo lordo di 154.937 euro, il massimo consentito dalle norme nazionali, con un incremento di circa 30mila euro rispetto all’attuale trattamento economico. Oltre ai manager Nicola Cantone e Antonio Giordano (rispettivamente Ruggi e Asl) rientrano in questa fascia Mario Forlenza per l’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva per l’ospedale Cardarelli e Giuseppe Longo per quello dei Colli di Napoli. Altri sette dg dirigono aziende di seconda fascia, e percepiranno 150mila euro lordi, mentre per i quattro di terza fascia la cifra è 145mila euro. La delibera regionale contiene però anche una disposizione speciale per l’Istituto napoletano “Pascale”, specializzato nelle patologie tumorali. In quanto istituto di ricerca e di cure specialistiche, è stato equiparato agli enti di prima fascia e il direttore generale Attilio Bianchi (ex dg del Ruggi) passerà anche lui dagli attuali 123.949 euro lordi a 154.937 euro.
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