«La pulizia del Sarno è un percorso lungo» 

Malafronte, presidente di “Per la nostra terra”, invita i sindaci a convocare associazioni e cittadini

L’emergenza “Sarno e miasmi” non finisce. La stagione calda prosegue e sono continui i controlli delle forze dell’ordine lungo il “fiume nero”. Il monitoraggio costante degli sversamenti è in effetti dovuto all’attivismo di associazioni e comitati scafatesi e non solo, che chiedono attenzione sulla vicenda. «Lungo il Sarno - ricorda Gennaro Malafronte, il presidente dell’associazione “Per la nostra terra” che monitora i lavori dei canali affluenti del Sarno - continuano i controlli dei carabinieri del Nucleo di tutela ambientale. Ne vedremo delle belle, però questo intervento straordinario non basta. Ci vorrebbe per ogni Comune almeno una squadra di tre persone che verifichi azienda per azienda il rispetto del pretrattamento dei reflui non assimilabili agli urbani».
Malafronte spiega che la Solofrana è temporaneamente limpida, ma il Sarno sfocia a Rovigliano «più nero e puzzolente che mai». Il ripristino di una gestione ordinaria sotto il controllo delle autorità locali è l’unica strada possibile, ma è lunga e da percorrere a tappe. «Sono i sindaci che devono stabilire il percorso, convocando le associazioni degli imprenditori, i sindacati e i rappresentanti dei cittadini, per stabilire insieme i traguardi. Tutti insieme dobbiamo stabilire cosa fare per colpire i “pirati irriducibili”, ma anche per aiutare i tanti che vogliono rientrare nella normalità. Solo così rivedremo le anguille nel Sarno», conclude Malafronte.
Ilaria Cotarella
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