La provincia di Salerno brucia Chiusa l’autostrada a Vietri

Le fiamme hanno distrutto il bosco di monte San Liberatore dove si erge la croce e c’è un monastero Il fuoco è divampato pure sulla collina San Marco ad Agropoli e lungo le antiche mura di Paestum

SALERNO. Un incendio di vaste proporzioni, si è sviluppato ieri pomeriggio, sul Monte San Liberatore, a confine tra Salerno, Vietri sul Mare e Cava de’ Tirreni. Grosse lingue di fuoco hanno lambito la croce e il monastero. Il fuoco ha avvolto il monte dal lato con vista su Salerno, per poi propagarsi anche sul lato che affaccia su Cava de’ Tirreni. A favorire le fiamme, che in poco tempo hanno devastato ettari ed ettari di bosco - fino alla cima del monte dove è installata la croce - è stato il vento. L’ incendio di vaste proporzioni ha sprigionato nell’aria un nuvolone visibile anche da Salerno, dalla Piana del Sele e da Cava.

A causa dell’incendio è stato chiuso il tratto dell’autostrada A3 tra Cava de’ Tirreni e Salerno in entrambe le direzioni. Si è ritenuto opportuno chiudere l’uscita di Cava per chi viaggia verso Salerno e di Salerno per chi si dirige verso Napoli. Al comando della sezione ccampania del Corpo forestale, la situazione è apparsa subito molto complessa. Sul posto sono intervenuti mezzi antincendio e il personale di Autostrade per l’Italia. Col sopraggiungere del buio le operazioni di spegnimento sono state sospese e saranno riprese solo stamane per impedire che le fiamme si propaghino sul versante della montagna ancora indenne.

Qualche ora prima, un altro incendio aveva devastatoad Agropoli la collina San Marco. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 15.30 partendo dalla parte nord della collina, nei pressi del parco Sogno, per poi estendersi fino al residence Le Terrazze. Alla vista delle fiamme alte diversi metri, i proprietari degli immobili si sono precipitati fuori casa, hanno condotto all’esterno delle recinzioni le proprie autovetture e con pale, secchi d’acqua e pompe da irrigazione hanno cercato di arginare il fuoco. Sul posto, dopo alcuni minuti dalla segnalazione, sono giunti gli uomini della Comunità Montana Alento-Montestella, del Corpo forestale dello Stato e del settore Foreste della Provincia, mentre un elicottero della Regione Campania operava dal cielo, caricando acqua dal mare.

L’incendio ha interessato almeno tre ettari di macchia mediterraneae mandato andati in fumo diversi cavi e pali della rete telefonica.

E sempre ieri le fiamme non hanno risparmiato neanche le antiche mura dell’area archeologica di Paestum. L’incendio di matrice dolosa è divampato poco prima di mezzogiorno, in via Porta Marina, all’altezza della rotatoria sulla strada provinciale 175, che conduce alla contrada di Torre di mare. Lunga almeno trecento metri l’area interessata dal rogo, che ha avuto origine in prossimità dell’incrocio e si è propagato distruggendo tutta la vegetazione. Le fiamme in alcuni punti hanno superato le mura e lambito anche parte della vegetazione all’interno. Il rogo ha causato il danneggiamento di alcuni massi millenari - anneriti dal fumo, presenti sul terreno - e del sistema di illuminazione a terra costituito da strutture in ferro contenenti i faretti che di notte illuminano la cinta muraria.

Sul posto è intervenuto il personale del nucleo antincendio del servizio foreste della Provincia. Gli operai hanno provveduto alle operazioni di spegnimento circoscrivendo il fuoco. A coordinare le operazioni di messa in sicurezza dell’area e della viabilità, il personale della polizia locale. Dai primi sopralluoghi è stato accertato che l’incendio è di matrice dolosa. Sono stati infatti, scoperti dei focolai in diversi punti del tratto devastato dalle fiamme. Una vicenda che, ancora una volta, ripropone la necessità del taglio dell’erba intorno alle mura che anche quest’anno, per mancanza di fondi, è stato effettuato solo in alcuni tratti mettendo a rischio incendio le aree caratterizzate da erba alta e sterpaglia. In serata un altro grande incendio è divampato sui monti a ridosso di Mercato san Severino nella Valle dell’Irno.Hanno collaborato

Annalaura Ferrara,

Andrea Passaro e Angela Sabetta