incontro a napoli

La protesta dei lidi «Sciopero fiscale contro gli aumenti»

Uno sciopero fiscale per protestate contro la Regione. E’ la provocazione lanciata ieri dal presidente del Sib (Sindacato italiano balneari) della Campania Marcello Giocondo per protestare contro il...

Uno sciopero fiscale per protestate contro la Regione. E’ la provocazione lanciata ieri dal presidente del Sib (Sindacato italiano balneari) della Campania Marcello Giocondo per protestare contro il raddoppio, deciso dalla Regione, dei canoni demaniali in 39 comuni costieri su 61 e contro l’aumento dell’addizionale. Ieri mattina presso la sede della Confcommercio di Napoli in piazza Carità, i vertici del settore hanno evidenziato i problemi della categoria. All’incontro hanno preso parte il presidente nazionale del Sib Riccardo Borgo, il presidente regionale Marcello Giocondo, il presidente della Confcommericio regionale Maurizio Maddaloni. Ampia la partecipazione da tutta la Regione ed in particolar modo dalla provincia di Salerno. La delegazione salernitana era formata dal presidente provinciale Sib Antonio Civale, dai vice presidenti Alberto Pannullo e Alfonso Amoroso, e dal componente nazionale Pierpaolo Guzzo.

«La Regione non ha rispettato gli impegni presi con i balneari – ha tuonato il presidente regionale Giocondo – al contrario ha aumentato del 100% l’addizionale. Pertanto è necessaria una forte azione del Sib. Per il momento non pagheremo l’addizionale regionale almeno fino a quando la Regione non ultimerà il piano di utilizzo della costa, il famoso Puad, atteso da oltre 40 anni, nel quale si dovranno fissare le regole per un omogeneo e corretto utilizzo della costa e nel quale si dovranno stabilire le varie categorie degli stabilimenti balneari e i loro canoni con le relative addizionali regionali». «Ritorno a Napoli per rimarcare ancora una volta – ha dichiarato il presidente nazionale Borgo – la gravissima situazione nella quale versano le imprese balneari della Campania. Oggi in un quadro generale di totale precarietà e incertezza si abbattono, come una vera e propria mannaia, i provvedimenti e le carenze della Regione Campania che da una parte, unica in Italia, fissa i canoni demaniali e l’addizionale più alta del Paese, dall’altra non è in grado di predisporre uno strumento di programmazione come il Puad».

«Una situazione insostenibile – ha rimarcato Guzzo – quest’anno molte struttura saranno costrette a chiudere».

Vincenzo Rubano

©RIPRODUZIONE RISERVATA